L’approssimarsi della stagione estiva riporta in auge le passeggiate e i caffè da consumare all’aperto caso mai sotto tende, gazebo o ombrelloni posizionati in aree di pregio paesaggistico o storico-architettonico.
«E’ il modello che ha fatto grande il turismo made in Italy nel mondo – dice Cisberto Zaccheo, dell’UNSIC Taranto – e che non poche difficoltà ha incontrato negli ultimi anni in Puglia e a Taranto. Oggi però intervengono un decreto legislativo e un DPR che semplificano gli iter autorizzativi per gli esercizi commerciali che somministrazioni alimenti o bevande all’esterno.
Le novità intervengono soprattutto sul rigido apparato delle autorizzazioni in luoghi con vincoli paesaggistici.
Si tratta di regole che fanno chiarezza sull’iter autorizzativo più difficile e pertanto crediamo che a cascata semplificheranno anche gli iter che riguardano ad esempio luoghi con vincoli architettonici o luoghi di pregio ma con nessun vincolo, come ad esempio il borgo di Taranto – dice Zaccheo. I centri storici dunque potranno tornare ad essere animati dalle iniziative dei commercianti con notevole risparmio di tempo e di danaro per chi intende servire un caffè o un gelato all’aperto.
Nel DPR n. 31 del 13 febbraio 2017 e che entrerà in vigore il prossimo 6 aprile ad intervenire è proprio il MiBACT. Il Ministero per il Beni culturali e le attività turistiche infatti regolamenta gli “interventi esclusi dall’autorizzazione paesaggistica o sottoposti a procedura semplificata” e decreta che per “l’installazione in aree vincolate di elementi facilmente rimovibili, quali tende, pedane, elementi ornamentali, ecc all’esterno di un esercizio di somministrazione di alimenti e bevande non è necessaria in nessun caso l’autorizzazione paesaggistica”.
Saranno ancora soggetti al procedimento di autorizzazione, ma in forma semplificata gli interventi per autorizzare verande o strutture in genere tali da configurare spazi chiusi all’esterno – spiega Zaccheo – ma se le modalità saranno temporanee(ad esempio manifestazioni, spettacoli o esposizioni) e con manufatti che non prevedano opere murarie o di fondazione l’autorizzazione non sarà necessaria.
Si tratta di un primo significativo intervento che guarda al settore del commercio anche nell’ottica della fruizione turistica del nostro territorio.
Sarebbe auspicabile – conclude Zaccheo che rammenta l’impegno più ampio per una governance del settore condivisa – tornare infatti al tavolo dei Distretti turistici approfittando anche dell’ultimo provvedimento nel Decreto Mille Proroghe che sposta al dicembre 2017 la possibilità di costituzione di questi importanti strumenti di programmazione condivisa. Chiederemo nuovamente all’assessore regionale Loredana Capone di riconvocare il tavolo affinché non si perda nuovamente l’occasione e si possa portare a compimento il lavoro preparatorio che a causa della scadenza precedente del giugno 2016 lasciò tutti con l’amaro in bocca.»