Questa posizione è chiamata la regina delle asana, in sanscrito sarva significa
tutto o l’intero, anga significa arto o parte del corpo e asana, posizione, perciò Sarvangasana viene tradotta come “la posizione di tutti gli arti” o “la posizione dell’intero corpo”, comunemente conosciuta come “la posizione a candela”. Possiede una vasta gamma di benefici non solo a livello fisico e psicologico, ma anche a livello mentale e spirituale: da un punto di vista prevalentemente fisico, rende la colonna vertebrale flessibile, prevenendo la calcificazione prematura delle vertebre; assicura un efficace ritorno del sangue venoso dalle gambe, dall’addome e dagli organi riproduttivi verso il cuore, facilitando così la circolazione a questi livelli; è pertanto consigliata se soffri di varici venose o se stai spesso in piedi; incrementa l’efficienza del sistema immunitario aumentando la circolazione; portando più sangue ai tessuti del viso, aiuta ad appianare le rughe e a rendere la pelle più luminosa; stimola la ghiandola tiroidea e le paratiroidi e di conseguenza regola il sistema endocrino, quello circolatorio, digestivo, riproduttivo e nervoso; combatte la stitichezza; riduce i disturbi psicologici correlati allo stress, alla paura, all’irritazione e all’insonnia; da un punto di vista spirituale, secondo la tradizione yogica la pratica costante di questa asana porta calma, pace interiore, aspirazione spirituale e pensieri nobili. Posizione: stendersi supini con le braccia lungo i fianchi e i palmi delle mani rivolti verso il pavimento. piegare le gambe e poi allungarle verso l’alto alzando le natiche dal suolo e poi il busto, aiutandosi con le mani appoggiate dietro la schiena. Le punte dei piedi sono rivolte verso l’alto. Il corpo deve arrivare ad essere perpendicolare al tappeto. Contrarre il mento verso la gola. Restare in questa posizione per cinque cicli respiratori.