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Non sono assolutamente soddisfatto della risposta del viceministro che sembra solo aver letto le premesse della mia interrogazione senza illustrare quali azioni si stiano mettendo in campo per evitare le misure di slealtà commerciale che investono la zona dichiarata infetta da Xylella”. A dirlo è il senatore Dario Stefàno, capogruppo in Commissione Agricoltura di Palazzo Madama, che è intervenuto per replicare alla risposta del Viceministro Andrea Olivero a una sua interrogazione dello scorso dicembre sulle misure sleali che stanno colpendo il vivaismo vitivinicolo della Terra d’Otranto.

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Nessuno – continua Stefàno – in Italia può vantare la qualità della produzione di barbatelle, e l’autenticità da un punto di vista fitosanitario, che può garantire il Salento, considerato che ai nostri produttori sono state imposte specifiche misure che rendono ipercontrollata la produzione, come ad esempio con il termotrattamento, senza dimenticare gli argomenti scientifici che escludono che la Xylella possa insediare il settore vitivinicolo”.

“Non devono essere i vivaisti della Terra d’Otranto a rivendicare al Marocco, e al suo ufficio fitosanitario, la qualità delle proprie produzioni o gli studi che ne attestano l’immunità alla Xylella. Dovrebbe farlo il Servizio Sanitario Nazionale o il Ministero, dandone evidenza anche nelle relazioni di natura istituzionale”.

“C’è un territorio che sta soffrendo ma non si adottano nemmeno misure di promozione che possano mettere in evidenza la qualità di questi prodotti. Io credo – conclude Stefàno – che si stia dando scarsissima considerazione a questa vicenda, nonostante le tante promesse che sono state fatte, in occasione di visite e sopralluoghi. Chiedo, dunque, che il Ministero cambi passo perché ne va della dignità non solo di un intero territorio, ma della storia vitivinicola che quel territorio ha saputo imprimere al Paese“.

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