“Adesioni record al bando, gli olivicoltori salentini ci credono, ma la dotazione finanziaria è insufficiente, le istituzioni facciano un ulteriore sforzo. Per dare speranza al Salento e a tutta la Puglia”. È quanto dichiara il senatore Dario Stefàno, in merito alla sottomisura 5.2 del PSR “Sostegno a investimenti per il ripristino dei terreni agricoli e del potenziale produttivo danneggiati da calamità naturali, avversità atmosferiche ed eventi catastrofici”, scaduta il 16 ottobre scorso.
“Una sottomisura – sottolinea Stefàno – che pur avendo una dotazione finanziaria di soli 10 mln di euro, ha registrato ben 1004 richieste, per un importo complessivo che supera i 50 mln di euro. Ciò dimostra che gli agricoltori salentini, nonostante gli ultimi anni di gravi difficoltà, senza reddito e solo con obblighi di gestione delle buone pratiche, non vogliono rassegnarsi. Vogliono continuare a lavorare, vogliono ritornare a produrre”.
“Per questi motivi – incalza – la politica deve assumersi la responsabilità di decidere e aiutare questa categoria di operatori, per troppo tempo abbandonata che, peraltro, rappresentano i custodi di un paesaggio ormai divenuto spettrale”.
“È necessario – spiega – aumentare la dotazione finanziaria della sottomisura 5.2 per permettere a tutti di accedere al sostegno. Penso ai fondi residui della Sottomisura 5.1 che ammontano a circa 7,5 mln di euro o magari alla tanto discussa misura 4.1.c con una dotazione finanziaria di 35 mln di euro, ma che vede al suo interno il rischio concreto di arenarsi, per via dell’indice di performance, analogamente a quanto accaduto per la misura 4.1.a e per gli agriturismi”.
“Dalla vicenda Xylella – prosegue Stefàno – abbiamo ancora tanto da imparare. Come cittadini, come politici, da rappresentanti delle Istituzioni. Ci ostiniamo, invece, a voler piantare bandiere che rappresentano, purtroppo, solo “successi” vacui. E, mentre si continua a discutere su cosa è meglio fare, il vero nemico – il patogeno da quarantena che ha colpito la Puglia – continua inesorabilmente la sua avanzata”.
“Quello che oggi riuscirà a fare il basso Salento – conclude Stefàno – rappresenterà, oltre che una ripresa per se stessi, anche un’esperienza da cui prendere esempio per il nord pugliese, che vive questi momenti con ansia il rischio dell’arrivo del patogeno”.