«Il report dell’Efsa sulla Xylella in Puglia soffre di una grave carenza: si concentra solo sui dati elaborati dal Cnr di Bari, mentre manca ancora un reale confronto con la ricerca internazionale.» Lo dichiarano in una nota congiunta Rosa D’Amato, Daniela Donno e Cristian Casili (portavoce M5S rispettivamente al Parlamento europeo, al Senato e al Consiglio regionale pugliese) in merito al report dell’Efsa, l’agenzia per la sicurezza alimentare Ue, in cui si analizza il caso della Xylella in Puglia.
«Ricordiamo a Ue e Italia – proseguono i portavoce penta stellati – che in Puglia esistono già esperienze di ricerca sul campo che portano a ipotizzare che il batterio sia solo una delle concause e che per questo si debba agire sull’insieme dei fattori alla base del disseccamento degli ulivi. Dopo tutto questo tempo, Bruxelles non puo’ pensare di far fronte a una situazione così complicata per li nostro territorio appellandosi semplicemente agli studi di una piccola parte del mondo scientifico. Tanto più quando su ‘questa parte’ grava una indagine della magistratura. Ribadiamo l’appello all’Ue di allargare immediatamente il campo della ricerca; Bruxelles non puo’ correre il rischio di agire sulla base di studi che, se le ipotesi della magistratura si dovessero rivelare fondate, potrebbero risultare errati. Serve un confronto più ampio con la comunità scientifica.
Inoltre – prosegue il comunicato – non ci stancheremo di lottare contro gli abbattimenti indiscriminati, su cui la Corte di giustizia Ue deve ancora pronunciarsi, e contro l’uso massiccio di fitofarmaci, a partire dal dimetoato, che è stato bandito dal ministero della Salute . La Regione, che sta elaborando la nuova bozza, non puo’ continuare su questa strada fallimentare.
Infine – concludono i portavoce del MoVimento 5 Stelle – ricordiamo che, sempre secondo questo report Efsa, la Xylella attacca circa 200 specie. A questo punto, dovremmo abbattere tutto, non solo gli ulivi? E’ questo che vuole dirci l’Efsa? Ci auguriamo che, alla fine, sull’asse Bruxelles-Puglia prevalga un minimo di buon senso. No ad allarmismi infondati, sì a una ricerca approfondita e ampia sul disseccamento degli ulivi pugliesi».