Il settore olivicolo pugliese sta vivendo settimane di crisi epocale. L’epidemia di xylella, unita alle condizioni meteo avverse stanno mettendo a dura prova migliaia di aziende, ed un intero territorio rischi di vedere stravolto un panorama che era rimasto immutato da secoli e persi per sempre lavori che appartengono da migliaia di anni alla nostra tradizione.
Rischiamo davvero che i nostri nipoti non sappiano più a cosa si riferissero termini dialettali come ripudduni e sobbracavaddi? Possiamo davvero immaginare che tra qualche anno abbacchiatori e reti di raccolta non siano più i protagonisti dei lavori autunnali nelle nostre campagne? Il rischio è concreto e da tempo gli operatori del settore chiedono a politica e istituzioni interventi efficaci e in tempi rapidi.
“La possibilità che l’espianto degli ulivi infetti possa avvenire anche in deroga alle disposizioni vincolistiche è un grande passo in avanti nel contrasto attivo alla Xylella. L’azione congiunta tra Ministero delle Politiche Agricole e Mibac, unita alla decisione della Regione Puglia di approvare in giunta il provvedimento subito, lunedì 11 novembre, va nella direzione che CIA Agricoltori Italiani della Puglia e Comitato degli Olivicoltori del Salento avevano auspicato di comune accordo per fermare la diffusione del batterio.
L’auspicio è che la soppressione dei vincoli sugli espianti sia seguita da altre e importanti decisioni delle istituzioni regionali e del Governo centrale per avviare la rigenerazione del settore olivicolo nel Salento. L’olivicoltura è la stessa vita del comparto primario pugliese, poiché significa milioni di giornate lavorative, eccellenza produttiva, reddito ed export. La piaga della Xylella ha danneggiato fortemente un settore trainante che è un valore aggiunto anche per il paesaggio, il turismo, la stessa identità dei territori pugliesi. Passo dopo passo, va costruito un vero e proprio “Piano Marshall” per l’olivicoltura del Salento.”
E’ quanto comunica CIA Agricoltori Italiani.
Servono misure per il contenimento della xylella
Nei giorni scorsi si è svolto a Leverano un incontro-dibattito sul tema “Nuova Agricoltura, identità territoriale e tutela del paesaggio e dell’ambiente”, al quale ha partecipato il Ministro Teresa Bellanova.
“Al Ministro Bellanova, CIA Salento e Comitato Olivicoltori Salentini hanno chiesto misure per il contenimento della diffusione del batterio Xylella, attraverso l’estirpazione e il reimpianto. Bisogna eliminare ogni disposizione vigente anche in materia vincolistica – ha dichiarato Danilo Lolatte, direttore provinciale di CIA Salento, declinazione territoriale di CIA Agricoltori Italiani di Puglia. I 300 milioni stanziati per il contrasto al batterio e il rilancio produttivo del settore olivicolo nel Salento non vanno persi, occorre salvaguardare quelle risorse e fare in modo che siano utilizzate per ciò a cui sono state destinate“.
Servono garanzie per i proprietari e agevolazioni economiche
CIA Salento e Comitato Olivicoltori Salentini sostengono con forza la necessità di eliminare dai bandi i vincoli in materia di risparmio idrico, in modo particolare quelli che riguardano il risparmio idrico parametrato su tutta la superficie aziendale anche se solo una parte di essa è oggetto dell’intervento.
“Occorre favorire l’accorpamento delle superfici agricole, attraverso la riduzione delle tasse di registro sulle compravendite per le piccole proprietà. Crediamo necessario garantire l’accesso ai bandi anche ai piccoli olivicoltori, che rappresentano il 75% della realtà olivicola salentina: questo si può fare con la regia delle Organizzazioni di Produttori Olivicoli“, ha aggiunto Mimino Primiceri, in rappresentanza del Comitato Olivicoltori Salentini.
Emanato il 17° comunicato sul monitoraggio vettori
Continua il monitoraggio dei vettori della Xylella fastidiosa attivato ai sensi della decisione UE/789/2015, del D. Lgs 214/05 e della DGR 1890/2018, con l’obiettivo di studiare il loro ciclo biologico e verificare la presenza nelle diverse zone e sui vegetali con particolare riferimento alle specie ospiti di Xylella e in particolare l’olivo.
L’Osservatorio Fitosanitario, da marzo 2019, ha fornito informazioni sulla presenza dei diversi insetti vettori nelle varie zone demarcate, lo spostamento degli stessi sulla diversa tipologia di vegetazione e ha indicato i periodi ottimali in cui intervenire con interventi agronomici e chimici contro i vettori. In generale nelle diverse zone sono pochi gli adulti catturati su chioma di olivo.
La mappa delle nuove zone infette
La situazione secondo i dati raccolti il 24 ottobre
Philaenus spumarius:
• zona indenne: in tutti i siti si è registrato un decremento delle catture di adulti su tutti i comparti vegetali: infestanti, olivo, ciliegio, piante di bordo e in più della metà dei siti non sono stati catturati adulti.
• zona cuscinetto: su olivo, ciliegio e piante di bordo la presenza degli adulti è risultata occasionale. Su infestanti (Erigeron, Daucus, Leontodon, Diplotaxis, Urospermum e Chenopodium) la presenza è risultata in linea con il precedente rilievo.
- zona contenimento: anche in questa zona, le catture di adulti sulle chiome di olivo o altre piante di bordo si sono notevolmente ridotte. A causa del perdurare di condizioni siccitose o perl’esecuzione delle lavorazioni meccaniche, sulla vegetazione di copertura e solo in pochi siti, sono stati rilevati pochi individui adulti e con densità inferiori al precedente rilievo.
- zona infetta: nel 50% dei siti sono stati catturati adulti sulla vegetazione infestante.Occasionalmente adulti sono stati rinvenuti anche su olivo, piante arboree ed arbustive (mirto, lentisco, fillirea, cipresso) limitrofe gli oliveti monitorati.
Neophilaenus campestris:
Su piante di bordo (Cupressacee) è stato riscontrato un ulteriore decremento degli individui adulti catturati; mentre sulla vegetazione spontanea si continuano a catturare adulti.Philaenus italosignus:
Soltanto nei siti in cui in primavera era stata rilevata un’elevata presenza di individui giovani sono stati catturati adulti su olivo, fruttiferi e piante di bordo; negli altri siti sono stati catturati occasionalmente adulti sulla vegetazione infestante.
Limitare i danni con una serie di benefici
“Occorre ripristinare la richiesta antimafia a 25mila euro, snellire le procedure di ottenimento del certificato”, ha aggiunto Benedetto Accogli, presidente provinciale di CIA Salento.
“E’ necessario imporre alla Regione un limite di tempo entro il quale emettere i decreti, in modo da evitare cause per danni. Eliminiamo il pagamento dei contributi unificati IAP/CD, per le sole aziende olivicole, fino alla ripresa produttiva. Blocchiamo quanto prima le scadenze finanziarie di quelle imprese che, per investimenti realizzati, si trovano esposte senza alcuna possibilità di reddito. Occorre definire una normativa puntuale, regolare la gestione e favorire l’utilizzo della massa legnosa derivante dall’estirpazione di milioni di piante infette anche in territori diversi dalla Puglia”.
“Serve recuperare risorse a favore degli olivicoltori come contributo di mancato reddito per le prime 5 annualità successive alla piantumazione dei nuovi impianti”, aggiunge Accogli.
“Crediamo necessario recuperare risorse da destinare ai frantoi, come indennizzo per il mancato reddito, considerando come dati di riferimento quelli presenti sul SIAN per le campagne anteriori al 2013. In considerazione dell’incapacità tecnico-operativa nello smaltire le pratiche ammesse a contributo, far gestire direttamente al Ministero dell’Agricoltura i fondi destinati alla ricostruzione del potenziale produttivo post-Xylella in Salento“.