Modifica della direttiva Ue sulle misure di protezione contro gli organismi nocivi, per favorire l’adozione di misure di contenimento al posto delle eradicazioni nel caso della Xylella. Dare maggiore voce a quella ricerca alternativa in tutta Europa basata sulla lotta biologica al disseccamento rapido degli ulivi. E chiedere all’Efsa un parere specifico su tale tipologia di ricerca. Sono questi i tre punti chiave dell’incontro che l’eurodeputata del Movimento 5 Stelle, la tarantina Rosa D’Amato, ha avuto alla direzione generale Salute della Commissione europea a Bruxelles.
“Abbiamo portato delle richieste precise – racconta D’Amato – Con noi c’era anche Didier Ousset del consorzio internazionale di ricerca Lubixyl. Quello che chiediamo è che l’Ue, con finanziamenti ad hoc, punti con forza sulla ricerca alternativa, favorendo la costituzione di consorzi di livello europeo che lavorino sul campo per una lotta biologica al batterio”.
“Del resto – continua – il problema della Xyella è ormai endemico all’Europa, come dimostrano i casi francesi e quello tedesco. Per questo, non siamo soddisfatti del fatto che la Commissione Ue non si sia ancora decisa ad estendere le misure di contenimento a tutta l’area pugliese colpita dal batterio, ponendo fine alle eradicazioni”.
“La Commissione Ue – conclude D’Amato – la smetta di nascondersi dietro i tecnicismi di Horizon2020 o di altre linee di finanziamento, e assuma una decisione politica chiara: quella di salvare gli ulivi. Lo puo’ fare, chiedendo all’Efsa, l’agenzia Ue per la sicurezza alimentare, un parere specifico sulle ricerche in corso, tra cui quelle che mirano a una cura biologica.
La Commissione lo deve fare, perché senza un’azione di questo tipo ci ritroveremo fra due anni ancora al punto zero, con gli agricoltori pronti a fare le barricate per salvare gli ulivi e i territori di Brindisi, Lecce e Taranto in ginocchio da un punto di vista socioeconomico”.