“Volete la verità sul finanziamento per la Pinete Frantella? Ve la racconto limitandomi alla semplice esposizione dei fatti senza commentare…perché ci sarebbe tanto da commentare.”
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E’ quanto commenta Ciro D’Alò sui social intervenendo sulle polemiche stanno infiammando i social dopo il doppio incendio che ha interessato la Pineta Frantella e un finanziamento di circa 300 mila euro.
“Come è ben descritto nella nota del 2018, questa amministrazione presentò un progetto riguardante il finanziamento per la messa in sicurezza di Fantiano e Frantella. Come è ben specificato nella suddetta nota, presente sul sito del Comune di Grottaglie, “la Regione Puglia ha approvato la graduatoria delle domande risultate ricevibili e ha individuato quelle ammesse all’istruttoria tecnico-amministrativa”. “
Aggiunge D’Alò.
Risorse mai ricevute poiché il progetto non ha superato la fase finale: “No fu aggiornato il Catasto del fuoco”
“Questo vuol dire che il progetto presentato da questa amministrazione era meritevole di passare alla fase successiva, cioè alla verifica dei requisiti tecnico-amministrativi, e superata questa avrebbe potuto ricevere il finanziamento.
Il Comune di Grottaglie non ha superato la fase successiva con la motivazione di esclusione: “Area d’intervento non percorse da fuoco nel periodo 2008/2012”.”
Aggiunge D’Alò.
“La motivazione ci è parsa alquanto strana, perché eravamo certi che, sia nel 2008 che nel 2011, l’area di Frantella fu interessata da incendi.
Abbiamo controllato il catasto delle Aree Percorse dal Fuoco (che è pubblico, chiunque lo può visionare) e ci siamo resi conto che, da quando lo stesso era stato istituto (2008), non era mai stato aggiornato. Ricordiamo che il Catasto dovrebbe essere aggiornato annualmente.
Verificata questa situazione anomala, nel luglio 2019 abbiamo immediatamente provveduto ad aggiornare il Catasto delle aree percorse dal fuoco per le annualità 2008-2018 e così via via ogni anno come previsto dalla legge.
Pertanto, se il catasto delle aree percorse dal fuoco fosse stato aggiornato annualmente, come previsto per legge, probabilmente quei 300 mila euro sarebbero già stati spesi.”