Un sottotitolo a volte racconta e svela molto di più di quanto faccia il suo “fratello maggiore”. Così è nel caso di “Visioni, sogni e misteri”, il libro di Flaminia Nucci presentato come “Un viaggio nei luoghi dell’anima”.
Titolo e sottotitolo che presentano una storia attuale e senza tempo, raccontata in prima persona dalla protagonista ma che ha a che fare con qualcosa che riguarda noi tutti, una storia legata ad un’opera tra le più affascinanti e misteriose della cultura occidentale, quel “Libro Rosso” di Jung che solo da pochi anni è stato reso pubblico.
Il titolo della Nucci richiama – e forse non è un caso – “Ricordi, sogni, riflessioni” dello stesso Jung, un’altra di quelle opere che hanno segnato in maniera indelebile non solo la psicanalisi, ma l’intera cultura contemporanea. Il libro – come detto – è un racconto in prima persona, agile e lineare, semplice solo all’apparenza perché – come ci ricorda una citazione riportata nelle prime pagine del libro – essere semplici è sempre difficile. Ancor più difficile è immergersi nel mondo magmatico ed avvolgente della psiche umana, dell’inconscio, dell’archetipo ancestrale. E ancor più difficile è conciliare – come complementari giammai opposti – la sapienza che ci proviene da tradizioni senza tempo con la logica razionale propalata dal mondo contemporaneo. Flaminia Nucci ci riesce con la levitas propria di chi racconta il suo vissuto senza tema di risultare eccessiva ed auto compiacente, raccontando di esperienze al limite dell’incredibile e di amori e passioni che rendono la vita degna di essere vissuta, spaziando in un “qui ed ora” che è anche un “altrove e sempre” ispirato dall’esempio del terapeuta svizzero, che nel suo studio abbracciò tanto l’alchimia mediterranea che la sapienza dell’antica Cina.
Dalle pagine di questo libro, come chiaramente annunciato dal titolo, emergono visioni, sogni e misteri, emergono visioni sciamaniche e animali guida, gatti guaritori e coincidenze troppo sincroniche per essere casuali, terre lontanissime e viaggi avventurosi, tutte raccontate con la poesia laica di una professionista consapevole della responsabilità che si assume chi sceglie di affrontare certi argomenti.
Tutto inizia con Jung e il suo Libro Rosso. Cioè. Tutto inizia con un viaggio. Un regalo per il trentesimo compleanno che porta per la prima volta Flaminia Nucci a scoprire in Svizzera i luoghi junghiani. Subito prima di andare a New York e visitare lo “Jung Institute”. E rimettere tutto in discussione. E ricominciare tutto da capo. Perché oggi, a differenza di allora, Flaminia è psicoanalista. Ovviamente una psicoanalista junghiana. E per diventarlo, di viaggi e di sogni ne ha attraversati veramente tanti. Tutti quei sogni e tutti quei viaggi che ci racconta oggi in questo nuovo libro, con la stessa generosità e la stessa passione che conoscono bene i suoi lettori abituali.