“A tutt’oggi la Regione Puglia non ha ancora convocato il tavolo regionale sulle Zes (Zone economiche speciali) e non ha ancora provveduto alla mappatura delle aree e ai relativi Piani Strategici”. Ad evidenziarlo è il parlamentare del Pd ionico, Ludovico Vico, intervenuto al dibattito “ZES (Zone economiche speciali)- Un’opportunità per il Mezzogiorno”, organizzato dal Partito Democratico di Grottaglie in occasione della Festa de l’Unità 2017.
“La norma attuativa del Governo, in merito alle Zes – spiega Vico -, sarà promulgata entro metà ottobre con un Dpcm (Decreto del presidente del Consiglio dei ministri). È bene ribadire ciò, come è doveroso ricordare che, sulle procedure che sono in capo alle Regioni (per quelle interregionali c’è eventualmente anche una sovrintendenza della Presidenza del Consiglio), occorre intanto candidarsi (benché le aree siano già state individuate), così come hanno già fatto le altre regioni del sud Italia. Diventa perciò importante che entro il mese di settembre venga proposta al Ministero del Mezzogiorno la candidatura con lo studio preliminare per la Zes interregionale Taranto – Matera e per quella Bari –Brindisi”.
Intanto, per il pomeriggio di lunedì 18 settembre, è stata convocata a Matera un’iniziativa congiunta sulla Zes interregionale Taranto-Matera, promossa dal Presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, e il Ministro per la Coesione territoriale e per il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, alla quale prederanno parte i sindacati, Confindustria e le istituzioni locali.
“Si parla molto di Zes – dice il deputato Dem –, ma in Puglia si continua a fare poco per realizzarle. Credo si stiano perdendo di vista i benefici che le Zone economiche speciali portano al territorio. Allora è bene rammentare di cosa stiamo parlando. Le Zes sono aree geografiche nell’ambito delle quali un’Autorità governativa offre incentivi a beneficio delle aziende che vi operano, attraverso strumenti e agevolazioni che agiscono in un regime agevolato rispetto a quelli vigenti per le ordinarie politiche nazionali. Un regime fiscale di vantaggio, che contempla l’abbattimento totale della tassazione su alcune tipologie di imprese; procedure amministrative semplificate; possibilità di rimpatrio agevolate di investimenti e profitti; dazi ridotti su importazioni ed esenzione su tasse per esportazione; canoni di concessione agevolati. Questi sono solo i principali vantaggi offerti in caso di insediamento produttivo nel territorio di riferimento. Ma già solo per questo è facile comprendere che il territorio di Taranto non può perdere questa grande occasione.
Nei Paesi della Unione Europea sono attualmente operative circa 91 Zone Franche (comprensive delle Zone Economiche Speciali), alcune delle quali – Irlanda (Shannon), Portogallo (Madeira), Polonia, Lettonia – possono essere individuate come vere e proprie best practices nell’ambito dell’attrazione di investimenti per imprese in cerca di nuove opportunità e nuovi sbocchi di mercato.
Auspico – conclude il deputato Dem – che nei prossimi giorni la Regione convocando il tavolo regionale esamini per Taranto anche la richiesta dell’individuazione della Zes interregionale, avanzata dalla Regione Basilicata, consentendo a nostro territorio di competere con le best practices del resto d’Europa”.