Facce stanche quelle degli autotrasportatori tarantini, che da lunedì presidiano il Porto di Taranto, la loro richiesta un diritto fondamentale: “il Lavoro”. A spiegare i motivi della loro protesta è un comunicato di Casartigiani Taranto, che racconta: “La storia che si attua a Taranto è la solita, un rotocalco infinito, tipica storia Italiana di sfruttamento del territorio e di Abbandono con unica logica il Business.
Vogliamo però approfondire il lato umano della vicenda, entrare nel merito, chi sono queste persone. Ascoltando uno dei tanti piccoli imprenditori non possiamo che far altro che renderci conto della grande dignità e coraggio di questi uomini, che stanno manifestando per dare risposte alle proprie famiglie, che con loro hanno e stanno affrontando enormi sacrifici per mantenere la propria piccola impresa.
Ci raccontava uno di loro che la propria famiglia li ha chiesto più volte di vendere il proprio Camion e trovare un’alternativa, ma a 50 anni che cosa faccio? Chi mi prende a lavorare? Questa le risposte e domande di uno di questi piccoli imprenditori.
Tutti – prosegue il comunicato di Casartigiani Taranto – da piccoli abbiamo avuto un sogno, ognuno di noi desiderava fare un mestiere o un’ altro, questi piccoli imprenditori autotrasportatori, molti per tradizione famigliare, ora si vedono rubare i propri sogni per colpa di progetti e obbiettivi più grandi di loro che non prevedono lo sviluppo del territorio.
Riteniamo che non si possa giocare con la vita delle persone, per questo ancora una volta abbiamo scritto alle autorità e alla politica locale al fine di trovare una soluzione temporanea in attesa della conclusione dei lavori del porto che dovrebbero essere volano di sviluppo per la città.
Nella missiva abbiamo sollecitato la Prefettura di Taranto alla convocazione di un tavolo Tecnico –politico che possa programmare una soluzione temporanea immediata che garantisca la sopravvivenza delle imprese dell’indotto, un tavolo immediato, un tavolo per cercare altre compagnie che facciano scalo a Taranto, un tavolo che possa esprimere la coesione del territorio e delle parti in causa, con obbiettivo la creazione di un cronoprogramma che individui richieste al governo di un intervento urgente per Taranto.
Condividiamo l’affermazione del Segretario Sasso della Uil Trasporti – evidenzia Casartigiani Taranto – il quale afferma che la situazione complessa ha bisogno di coesione perché si rischia una depressione economico spaventosa.
Per questo motivo crediamo che sia importante un tavolo comune, se Evergreen non vuole garantire il Lavoro su Taranto, è compito dello Stato, in tutte le sue componenti garantire a queste imprese e famiglie collegate ad esse, una alternativa valida fino alla conclusione dei lavori.
Il nostro compito rimane difendere i diritti delle piccole imprese per questo motivo continueremo ad essere portavoce, delle problematiche degli autotrasportatori sia a livello locale che nazionale con l’apporto ora anche le associazioni dell’autotrasporto che si riconoscono in Unatras (Assotir, Cna Fita, Confartigianato trasporti, Fai, Fiap, Unitai e Sna Casartigiani), che nella mattinata di ieri ha espresso la solidarietà alle imprese di trasporto di Taranto.
Rimane per ora – conclude il comunicato di Casartigiani Taranto – il rammarico di una classe politica locale, che ha lasciato da soli questi imprenditori, sarebbe bastata la visita e l’ascolto in fondo anche loro sono cittadini, lavoratori e contribuenti di questa città, non si può distinguere lavoratori di serie A e di Serie B.“