Sembra essere arrivata la calma, almeno relativa, ai vertici di SEL, scossi negli ultimi giorni da fratture, abbandoni e – per finire – le dimissioni di Nichi Vendola dai vertici del partito. Dimissioni che la Direzione nazionale ha respinto approvando la sua relazione conclusiva dopo una riunione durata circa quattro ore.
Come spesso accade in questi casi, il sospetto che a fomentare gli animi siano più vicini di quanto si pensi: “Qualcuno dal Pd sta provando a fare una campagna acquisti ed è meglio che la smetta subito“, ha detto Vendola al termine della Direzione sottolineando come simili atteggiamenti introducano del “veleno” nei rapporti tra i partiti politici.
“Non c’è nessuna notizia di diaspora nel territorio, Sel è viva e rilancia a partire da oggi la propria azione politica”, aveva detto Nichi Vendola, prima di entrare alla direzione del partito da dimissionario. “Sel, aggiunge, continuerà la sua battaglia, “non correrà sul carro del vincitore perché l’Italia ha bisogno di una sinistra autonoma e che sia un luogo di libertà e ricerca“.
“Siamo molto addolorati per la diaspora di parlamentari, perché solo di questo si parla” anche se “è un po’ antipatico il copione dello stillicidio visto che si conoscevano dall’inizio quali erano i parlamentari che avevano ormai risolto il loro rapporto con questa comunità“: così Vendola, commentando, a margine della Direzione del partito, le dimissioni giunte oggi di altri tre deputati. “Sel è una comunità ferita, ma viva e intende ricominciare“, aggiunge.
“Caro Nichi, ti comunichiamo, non senza tristezza, la decisione di lasciare Sel il suo gruppo alla Camera, per riappropriarci della libertà del dubbio, della valutazione critica“. Così in una lettera a Nichi Vendola i deputati Alessandro Zan, Fabio Lavagno e Nazareno Pilozzi formalizzano le loro dimissioni dal partito.
Anche il parlamentare e tesoriere del partito Sergio Boccadutri lascia Sel aggiungendosi al gruppo di deputati che in questi giorni hanno detto addio al partito. Lo si apprende da fonti di Sel secondo le quali Boccadutri sarebbe diretto al Pd e non al Gruppo Misto come gli altri deputati dimissionari.