La squadra del Premio Bella Vigna, formata dallo staff dell’Associazione e dai 4 giurati, si accinge in questi giorni a compiere il tour dei 15 vigneti di uva da tavola iscritti per la categoria tardive della 3^ edizione. In piena estate, il 27 luglio, è stata la volta della visita alle aziende candidatesi per la categoria precoci.
L’edizione 2018 del Premio ha registrato un incremento di iscritti e di aziende selezionate per le visite della giuria. Infatti ben 21 hanno passato la prima fase selettiva, si tratta di aziende Pugliesi site negli areali di Bari, Bat e Taranto.
“Le numerose iscrizioni ricevute quest’anno rappresentano un chiaro segnale che ci giunge dal territorio e dai produttori – afferma l’agronomo Michele Melillo, presidente dell’Associazione Bella Vigna -. Nonostante questa stagione abbia costretto agronomi e viticoltori a gestire avversità climatiche di ogni tipo ed intensità, ci sono molte aziende che hanno un ottimo prodotto da mostrare ad esperti, tecnici e giurati. Questo perché c’è un tessuto produttivo del comparto che è vivo, lavora intensamente, investe in innovazione e crede nel proprio futuro”.
“Parlare di innovazione è una necessità improrogabile per far sì che questa coltura continui ad essere redditizia nel Sud Italia- prosegue Melillo-. Grazie al tour nelle aziende candidate al Premio Bella Vigna ci stiamo rendendo conto che è possibile continuare a realizzare un prodotto di qualità nonostante le difficoltà climatiche. Apportare innovazione in questo settore vuol dire realizzare sesti d’impianto più ampi, gestire la vigoria delle piante, utilizzare l’inerbimento e la minima lavorazione del suolo, posizionare stazioni meteo, utilizzare modelli previsionali delle malattie, dotarsi di impianti irrigui più efficienti, coltivare nuove varietà ed mettere in campo precise tecniche per realizzare una strategia unica. Tutti questi accorgimenti hanno consentito ai viticoltori in grado di interpretare il profondo cambiamento in atto, di gestire gli eccessi idrici e l’umidità ottenendo così dell’ottima uva da tavola rispettosa anche del territorio”.
Il presidente infine chiosa: “L’obiettivo del Premio è proprio quello di stimolare l’intero comparto a guardare con speranza ed intraprendenza al futuro, nonostante le difficoltà”.
La giuria è formata da:Gianluca Campanile, ispettore controllo e qualità per enti di certificazione; Aristide Bianchi, tecnico di campo; Isabella Palumbo, responsabile commerciale CJO-Salvi Group; Antonio Guario, ex Dirigente dell’Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia.