Grandinate nel Leccese, in provincia di Taranto e nell’Alto Tavoliere, piogge torrenziali in tutta la Puglia, uno scenario devastante per gli agricoltori in una primavera che sembra una piaga, una lunga e sfibrante calamità naturale.
Chicchi come proiettili
E’ questo lo scenario dopo la nuova ondata di eventi atmosferici eccezionali che ha colpito gran parte della Puglia, un’area molto vasta, con chicchi di grandine come proiettili a infierire sulle colture e pioggia torrenziale a danneggiare tutto il possibile: frutteti, uliveti, ortaggi, vigneti, grano, ogni tipo di coltura, dalle ciliegie ormai andate ai cocomeri, per non parlare di quanto è stato piantato solo da poche settimane e già giace distrutto o seriamente danneggiato.
In malora coltivazioni e raccolti
“Sembra una stagione maledetta per gli agricoltori, ci piange il cuore e siamo molto preoccupati: sta andando in malora un intero ciclo di coltivazioni e di raccolti”, ha dichiarato Raffaele Carrabba, presidente regionale di CIA Agricoltori Italiani della Puglia. Gli eventi calamitosi delle ultime 24-36 ore, infatti, si aggiungono alle ondate di maltempo devastante che si sono abbattute su tutta la Puglia nei giorni e nelle settimane scorse.
I danni in provincia di Taranto
Chicchi grossi come fagioli. Questo video è stato girato da un associato Cia – Agricoltori Italiani in Contrada Lama di Vite a #Palagiano (TA). Testimonia gli effetti della terribile grandinata di oggi pomeriggio. “Possiamo chiudere l’annata agraria 2019 e credo che quella del 2020 non inizierà nemmeno”.
Cia Puglia: “Grandine e alluvioni, intervenga il Governo”
“Chi non ha avuto la possibilità di assicurarsi è disperato. Bisogna dare a tutti la possibilità di un’assicurazione accessibile e sostenibile, che metta almeno in parte al riparo da rovesci come questi che vanificano il lavoro di un’intera stagione e spesso mettono a rischio la stessa possibilità di sopravvivenza per un’azienda agricola già massacrata da annate assurde e pesantissime.
La questione di cui stiamo parlando è ‘antica’ e risaputa, noi della CIA Agricoltori Italiani di Puglia l’abbiamo sollevata e risollevata, stiamo lanciando questo grido d’allarme da anni, facendo proposte, spiegando che la legge sulle calamità naturali e il sistema delle assicurazioni sugli eventi calamitosi devono essere cambiati, radicalmente, attraverso una discussione che coinvolga le organizzazioni agricole e recepisca le istanze provenienti da un mondo agricolo esasperato. Non è vero che sappiamo solo lamentarci, chi continua ad affermarlo offende la propria e l’altrui intelligenza, oltre a non capire la portata del dramma vissuto da chi ha visto la distruzione, davanti ai propri occhi, di ettari ed ettari di produzione. Sono stati vanificati investimenti rilevanti, sacrifici, il lavoro di un anno intero. I produttori di cui stiamo parlando danno lavoro a decine di persone. Si tratta di un’economia importante, di ore di lavoro, di reddito e sostentamento per tante famiglie. Lasciare che questa gente sia costretta a risollevarsi senza il benché minimo aiuto significa essere pronti ad accettare che molte aziende agricole falliscano, chiudano i battenti, lascino a casa i loro lavoratori.
Il Governo prenda coscienza di questo stato di cose, trovi le risorse per intervenire sull’emergenza e, subito dopo, convochi le associazioni agricole per discutere le modifiche alla legge sulle calamità e i possibili interventi sul sistema delle assicurazioni contro gli eventi calamitosi”, ha ribadito con forza Raffaele Carrabba. “Gli agricoltori pugliesi aspettano ancora i ristori conseguenti alle nevicate e al relativo stato di calamità del 2017”, ha ricordato il presidente regionale di CIA Puglia.
“Per i produttori non c’è la benché minima certezza, ogni volta che si verifica una situazione calamitosa, di poter contare su un sostegno. Per questo motivo chiediamo che sia fatta chiarezza sulle situazioni pregresse e si intervenga celermente su quanto accaduto nelle ultime 24-36 ore e nei giorni che hanno preceduto questa nuova maledetta ondata di maltempo”, ha concluso Carrabba.