«La scrivente Organizzazione alla luce degli ultimi avvenimenti in merito alla vertenza ILVA rivolge accorato appello attraverso questa lettera aperta alle SS.LL. affinché si faccia piena luce e chiarezza su quanto da anni si abbatte e tristemente continua ad abbattersi sulla testa di lavoratori e cittadini tarantini.» E’ quanto scrive la UILM di Taranto al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro per l’Ambiente Galletti, al Ministro del Lavoro Poletti ed al Ministro per lo Sviluppo Economico Guidi.
«Appare evidente, da quanto nostro malgrado si evince- scrive il Segretario Generale UILM di Taranto Antonio Talò, che otto dispositivi di legge non sono bastati ad assicurare un percorso, seppur faticoso, di ritorno alla normalità di una città e di una fabbrica, così come definita “strategica e di interesse nazionale”; un percorso di ritorno al diritto, cui lavoratori e cittadini da anni auspicano. Questa città, nonostante quanto avvenuto, non ha mai smesso di credere nelle Istituzioni e nel delicatissimo ruolo svolto da ognuno, da chi legifera a chi garantisce l’applicazione e il rispetto della legge. Lavoratori e cittadini riconoscono un solo Stato a tutela dei bisogni e delle necessità di ognuno, ma appare paradossale, nel vortice di annosi problemi correlati alla nostra città, dall’emergenza ambiente a quella del lavoro, continuare ad assistere a fattive dispute tra poteri dello Stato, che null’altro producono che disorientare e sfiduciare la popolazione.
Pensare ed immaginare – scrive ancora la UILM, dopo la mole di Decreti apprezzati qui a Taranto, alle conferenze, ai proclami finanche agli avvicendamenti di potere, all’ennesimo provvedimento di legge, significherebbe assistere oltre al fallimento interpretativo di quanto la popolazione chiede con voce da anni, al fallimento delle istituzioni a tutti i livelli. Siamo convinti, e non smetteremo mai di asserirlo, peraltro così come fatto nelle molteplici corrispondenze e dichiarazioni, che le risorse economiche devono intendersi oltre che formali ed annunciate, sostanzialmente fattive, soprattutto immediate e disponibili. Solo attraverso questo non più rinviabile percorso si potrà dare chiaro e ineludibile seguito agli investimenti immediati previsti, e che, si ribadisce, rappresenterà l’unica attendibile e tangibile via d’uscita da un’affannosa rincorsa contro il tempo e le scadenze imposte dal piano ambientale e di legge che indubbiamente, non vedrà divisioni alcune innanzi alla legge, tanto istituzionali che sociali.
In questi lunghi e intensi anni è apparso manifesto il disagio di un’intera popolazione e, mai come adesso urge un chiaro e definitivo sforzo di azione istituzionale volto ad assicurare non la divisione, ma l’unità di intenti, nel pieno rispetto di ognuno, senza conflitti tra poteri, senza ulteriore burocrazia che rallenterebbe ulteriormente, probabilmente fino ad annullare l’unica via rivelatasi perseguibile, ambientalizzazione, bonifiche e rilancio industriale.
Il malessere diffuso tra i lavoratori è tale – conclude la UILM, che in mancanza di una manifesta determinazione dell’Esecutivo che si è assunto, attraverso la legge, l’inviolabile onere di tracciare la via d’uscita da questo pericoloso impasse, ci adopereremo inevitabilmente a manifestare presso le sedi in indirizzo con ognuno e per i diritti di ciascheduno.»