«Nella giornate di Venerdi 26/02 e Lunedi 29/02 si sono svolte le assemblee di organizzazione Uilm, che avevano all’ordine del giorno la discussione relativa all’esito dell’incontro del 24/02 scorso con i vertici aziendali.» Lo rende noto una nota delle RSU Uilm Finmeccanica Grottaglie.
«La maggioranza dei lavoratori presenti – afferma la nota sindacale – ha apprezzato innanzitutto il rispetto che la Uilm ha dimostrato nei confronti dei lavoratori, coinvolgendoli in assemblea con l’obiettivo di poter ascoltare l’intera popolazione aziendale prima della firma di un qualsivoglia accordo.
I lavoratori, inoltre, hanno richiesto alla Uilm di esigere dall’Azienda massima chiarezza sulle prospettive industriali dello stabilimento grottagliese, attraverso la condivisione di un piano industriale dettagliato che miri ad una concreta stabilizzazione dei processi produttivi e tecnico organizzativi. Il contesto di efficientamento e riduzione del debito attraverso tagli indiscriminati, non è stata assolutamente accettato dai lavoratori che hanno inoltre espresso la loro piena solidarietà nei confronti dei 250 lavoratori somministrati, richiedendone la condivisione quanto prima di un piano serio di stabilizzazione.
Infine, sull’argomento turnistica, i lavoratori seppur disorientati dalla mancata unità sindacale, voluta da chi ha deciso di non ascoltarli prima di prendere qualsiasi decisione, la maggioranza dei lavoratori ha richiesto alla RSU Uilm di esigere la riapertura del tavolo di trattativa. La mediazione necessaria deve coniugare le esigenze economiche e di qualità della vita con quelle produttive espresse dall’Azienda (15 turni più due di straordinario necessario per stare nei flussi produttivi).
Una soluzione condivisa che potrebbe conciliare al meglio le esigenze di tutti, è quella che mirerebbe ai 17 turni strutturali (da discutere le matrici e le combinazioni possibili sui riposi).
Nel pieno rispetto della sovranità democratica delle assemblee dei lavoratori – conclude la nota delle RSU Uilm Finmeccanica Grottaglie, siamo convinti che l’Azienda ci debba riconvocare quanto prima per ripristinare una sana relazione industriale, unico strumento che permette nel rispetto dei ruoli, di uscire dalle difficoltà in cui versa lo stabilimento espresse a più riprese dalla stessa controparte aziendale.»