Il cicloturismo in Europa genera ricadute per circa 47 miliardi di euro e rappresenta un’espressione innovativa del cambiamento dell’industria turistica.
Una innovazione che coinvolge anche la Puglia dove si registrano tassi di crescita elevati sia nel numero di pernottamenti che nel valore aggiunto generato sul territorio. Il target è in massima parte straniero (80%), over 55 d’età, con una capacità di spesa medio-alta ed un elevato livello culturale: coppie o piccoli gruppi di amici che scelgono di restare in Puglia per 5/7 giorni con la bicicletta che rappresenta il mezzo ideale di esplorazione del territorio del Gargano, Salento e Valle d’Itria.
Vista la sua importanza strategica per il sistema turistico, il Ministro Toninelli ha stanziato la cifra complessiva di 361,78 milioni di euro per la realizzazione del Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche. Dieci percorsi di rilevanza nazionale ritenuti prioritari e strategici, due dei quali attraversano la regione Puglia: la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese che da Caposele (AV) giunge sino a Santa Maria di Leuca (LE) con un percorso di circa 500 km e la Ciclovia Adriatica che parte da Lignano Sabbiadoro per concludersi, dopo 820 km, sul Gargano. Proprio su quest’ultima arrivano buone notizie da Roma dove, presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), è stato siglato il protocollo d’intesa per la sua progettazione preliminare come confermato dal sottosegretario Michele Dell’Orco a Montecitorio nel corso di una interrogazione parlamentare.
“Esprimiamo grande soddisfazione per la sottoscrizione del protocollo d’intesa perché si procede speditamente, con un altro fondamentale passo, nella direzione di dotare il nostro Paese delle infrastrutture che consentono un turismo green e consapevole, con importanti ricadute anche economiche sul territorio – commentano i deputati pugliesi Emanuele Scagliusi e Diego De Lorenzis (M5S), rispettivamente capogruppo e vicepresidente in Commissione Trasporti a Montecitorio – Ora si aspetterà il parere della Corte dei Conti per il primo stanziamento di 1,185 milioni di euro alla Regione Marche (capofila) affinché sia poi presentato al MIT, entro il 31 dicembre 2020, il Progetto di fattibilità tecnico economica unitamente all’individuazione dei primi lotti funzionali come da Protocollo d’intesa. Auspichiamo che la Regione Puglia si coordini quanto prima con l’ente capofila – proseguono i parlamentari 5 Stelle – per comprendere l’utilizzo dei fondi a disposizione e per definire la tratta conclusiva nel proprio territorio, ovvero il punto esatto dove far concludere sul Gargano la Ciclovia Adriatica. Al contempo, ci auguriamo che la Regione Puglia mantenga la parola data sulla Ciclovia dell’Acquedotto e si giunga alla sigla del nuovo Protocollo d’intesa entro il 30 settembre prossimo, come richiesto al MIT. Su questo progetto – affermano i deputati 5 Stelle – la Regione Puglia è ente capofila e avrebbe già dovuto da tempo consegnare il progetto preliminare che ricomprende anche le parti del percorso relative alla Campania e alla Basilicata per procedere alla stipula del protocollo d’intesa. Attendiamo fiduciosi anche perché, per il Governo del Cambiamento – concludono De Lorenzis e Scagliusi (M5S) – la creazione di un sistema di ciclovie turistiche è strategico e rappresenta un ulteriore elemento di sviluppo e valorizzazione turistica del nostro Paese e di una mobilità veramente sostenibile. In sede parlamentare, infine, ci batteremo per trovare nuovi fondi affinché le due ciclovie turistiche vengano unite nel percorso, con un raccordo dal Gargano a Santa Maria di Leuca”.