Era il settembre del 2010 quando Grottaglie “ritrovava” uno dei suoi tesori, per tanto tempo trascurato e sconosciuto: l’Organo della Chiesa Madre di Grottaglie.
Quel giorno, dopo un lungo ed attento lavoro di restauro, tornava a suonare l’organo ospitato nella chiesa matrice di Grottaglie, costruito nei primi anni del 1500.
Il restauro ed il recupero dell’Organo
Dopo più di mezzo secolo di oblio, il prezioso strumento musicale venne restaurato dalla ditta Francesco Ruffatti di Padova per la parte fonico-tecnica e dalla ditta Maria Di Capua di Martina Franca per la parte lignea.
Un recupero che permise di riportare agli antichi splendori uno strumento eccezionale: l’organo funzionante più antico di Puglia e uno dei più antichi d’Italia e d’Europa, che stupisce e sorprende per il suo stato di conservazione nonostante i suoi cinque secoli di vita.
Fu proprio in occasione del restauro che vennero alla luce alcune particolarità di questo capolavoro, grazie anche alla analisi tecnico-fonica dello strumento, all’osservazione della cassa lignea e della cantoria ed all’esame documentale, attività che permisero di datarne la costruzione a quasi un secolo prima del 1587, data della sua risistemazione da parte dell’organaro leccese Orfeo De Torres che compare sul prospetto della cantoria.
Quello che è unanimemente considerato un “Decano” della musica presenta inoltre alcune particolarità che lo rendono per certi aspetti unico, come il registro di flauto conico le cui canne sono di origine nordica e appartengono presumibilmente alla fine del Quattrocento e la conservazione integrale delle originali canne cinquecentesche, singolarità che fanno ritenere l’organo costruito nella prima metà del Cinquecento, accogliendo elementi di un organo precedente, risalente presumibilmente alla fine del secolo XV.
Cinque secoli e l’Organo è ancora in forma
Come dimostrano i tanti antichi e preziosissimi strumenti musicali di cui ogni tanto si occupa anche la cronaca, come ad esempio i violini costruiti nel ‘700 da Giovanni Battista Guadagnini o Antonio Stradivari ancora oggi suonati in concerto da Viktorija Mullova, nonostante la loro rarità non si potrebbe fare peggior servizio a questi capolavori che lasciarli a riposo in un museo.
Per “tenerlo in allenamento” e per consentire ad esperti ed appassionati di apprezzare la sua voce, anche l‘organo grottagliese in questi anni è stato il protagonista di numerosi concerti tenuti da organisti di riconosciuta rinomanza, organizzati in particolare dal direttore artistico e maestro Nunzio Dello Iacovo: da Ton Kopman a Francesco di Lernia, da Victor Urbàn a Juan Paradell e tanti altri.
Eventi apprezzati in ambito nazionale e internazionale che hanno attirato l’attenzione di un numeroso ed attento pubblico o che hanno arricchito altri prestigiosi eventi, come nel caso dei festeggiamenti patronali di S. Francesco De Geronimo.
La cura dell’eccellenza
L’impiego costante dell’organo lo mantiene in forma, ma d’altro canto rende necessarie periodiche opere di pulitura e revisione generale, particolarmente impegnativi per la natura dello strumento e le sue particolarità costruttive, attività che hanno permesso di rinnovare la sua efficienza a più di dieci anno dal suo restauro.
Proprio la delicatezza delle attività da svolgere hanno orientato la scelta di Don Eligio Grimaldi, parroco della chiesa matrice grottagliese, che ha affidato i lavori alla stessa ditta Ruffatti, protagonista del restauro del 2010.
L’intervento cui l’organo è stato sottoposto dai tecnici della ditta Ruffatti in questi giorni è consistito nello smontaggio e ripulitura generale delle canne e di tutte le parti dello strumento e nell’aspirazione della polvere da somieri, mantice, condutture d’aria e pavimento. A completamento dei lavori, l’organo è stato sottoposto anche a trattamento antitarlo, intonazione e accordatura.
Importante la partecipazione popolare
Le attività di pulitura e revisione generale sono state possibili anche grazie alla sensibilità della Pluriassociazione S. Francesco de Geronimo che ha meritoriamente consentito l’impegnativa operazione.
“Abbiamo così ritenuto doveroso – ha sottolineato il Presidente dott. Ciro De Vincentis – far fronte economicamente a questa iniziativa volta alla tutela, conservazione e valorizzazione di uno strumento di tanta importanza non solo per la nostra città, ma per l’intero territorio pugliese. In quest’ottica di promozione umana e sociale la nostra Pluriassociazione si muove anche con diverse altre iniziative che mirano all’educazione e all’arricchimento culturale delle nuove generazioni”.
E così, grazie anche al rallentamento della morsa della pandemia, il “decano degli organi di Puglia” può riprendere il suo posto nel servizio liturgico e dispiegare ancora la sua voce dolce e soave a favore di quanti amano la sua musica mistica e affascinante, impreziosendo con la sua imponente presenza l’affascinante prospetto della chiesa matrice di Grottaglie.