Pubblicità in concessione a Google

Che cosa sono esattamente gli amanti? Quella che formano è una coppia imperfetta o un’unione più ambiziosa, che non desidera niente al di fuori di ciò che ha?” E’ la domanda che propone la quarta di copertina di “Terapia di coppia per amanti”, il romanzo di Diego De Silva edito da Einaudi nel 2015.

Pubblicità in concessione a Google

Il classico triangolo costituito da lui, lei e l’altro trova una originale variazione con “l’altro” costituito da uno psicoanalista che si trova a navigare in acque non migliori di quelle dei due pazienti che gli si affidano per districare i nodi del loro ingarbugliato rapporto. Il romanzo si sviluppa presentando alternativamente tre voci narranti, Lei, Lui e l’analista, appunto. A fare da comprimari, una serie di personaggi più o meno tratteggiati, il marito di Lei e la moglie di Lui, a cui si aggiungono lo spensierato individualismo di un padre che si comporta da figlio e la saggezza di un figlio che supplisce con la sua saggezza alla sventatezza del padre. Ci sono poi una colonna sonora molto più che accennata, una chitarra blues che rivela più di quanto suona, un locale dove si suona più di quanto si rivela e le piccole e grandi complicazioni che un rapporto tra amanti clandestini quasi sempre comporta.

Diego Da Silva offre un romanzo originale e coinvolgente, in alcuni momenti forse costruito su esercizi di stile troppo smaccati, ma che comunque scorre veloce e godibile senza impantanarsi su un tema che è tra quelli sicuramente più usati ed usurati. Ciascuno dei lettori potrà ritrovarsi in alcune delle situazioni vissute dai protagonisti della storia, e la lettura fornirà interessanti stimoli di riflessione sulle modalità comportamentali dell’uno e l’altro sesso. Le, Viviana, “è sexy, vitale e intrigante, e ha un notevole talento per i discorsi intorcinati”; lui, Modesto, “è meno chic, decisamente più sboccato e sbrigativo nella formulazione dei concetti, ma abilissimo nell’autoassoluzione. Spara battute a sproposito per svicolare, e fa pure ridere”. Viviana convince Modesto a partecipare ad una terapia di coppia per dare una svolta ad un rapporto giunto al classico bivio in cui o ci si lascia o si ufficializza la nuova coppia; l’analista è da principio spiazzato da questa coppia non ufficiale, poi si ritrova a dover gestire a sua volta un rapporto sentimentale che testimonia quanto sia vero il detto che afferma che sia più facile dare buoni consigli che buon esempio.

Insieme all’amore, declinato tra sesso e sentimento, trovano spazio altre passioni: la gelosia, prima di tutte, e poi l’amicizia, il desiderio di protezione verso i propri figli (ed i propri genitori…), il conflitto generazionale anche dove non te lo aspetti e la musica che si intreccia nella vita e nelle storie dei protagonisti del romanzo.

«C’è un momento, diciamo intorno al primo anniversario di una relazione clandestina, in cui pieghi la testa di lato, stringi gli occhi come cercassi qualcosa di minuscolo che si muove nell’aria, e vedi in filigrana il casino in cui ti trovi. Questo è amore, ti dici senza mezzi termini, altro che chiacchiere».

Pubblicità in concessione a Google