«La prima settimana di Agosto è già trascorsa, ma non c’è ancora nessuna traccia degli esiti delle verifica dei lavori AIA relativi alla messa a norma degli impianti Ilva di Taranto.» Ad affermarlo sono gli attivisti di “Taras in MoVimento”.
«Teniamo a precisare – prosegue la nota dei pentastellati ionici – che l’Autorizzazione Integrata Ambientale doveva essere conclusa, per il buon 80%, entro il 31 Luglio 2015, mentre il restante 20% dovrà essere concluso nel mese di agosto 2016 (se non ci saranno altri decreti legge… ).
Da segnalazioni fatteci da alcuni addetti ai lavori, ci giungono notizie con foto annesse, non di certo rassicuranti circa la conclusione dei lavori nei tempi previsti. L’Arpa Puglia (organo delegato al controllo) ha effettuato sopralluogo nello stabilimento Ilva di Taranto negli ultimi due giorni del mese di luglio, ed in particolare nei reparti interessati dai suddetti lavori, facendo ben presente, alla stessa azienda dell’ Ilva, che fondamentali, ai fini dell’accertamento, la verifica di sette prescrizioni, fra queste: 1) la copertura dei nastri trasportatori (di polveri ferrose) ; 2) la fermata e il riavvio dell’impianto AFO1 ( che ha già una settimana di ritardo sui tempi previsti); 3)l’installazione del sistema a cappe mobili nell’area GRF; 4) lo smantellamento dell’Altoforno 3 con bonifica e ripristino ambientale dell’area; 5) l’installazione di nuovi filtri di aspirazione, tessuto a servizio dei convertitori Acciaieria 1. 6) la verifica di conformità (certamente non trascurabile) del sistema di gestione per la prevenzione degli incidenti rilevanti (data da Ilva come attuata).
In conseguenza di ciò – continua la nota, il Meetup Taras in MoVimento chiede che L’ARPA faccia chiarezza quanto prima, sulla situazione dei lavori AIA all’interno dello stabilimento e ci auguriamo che per tali ritardi non sia sufficiente un 9° decreto salva Ilva. Invitiamo inoltre le istituzioni preposte ad effettuare una maggiore sorveglianza in merito ai controlli per la ripartenza dell’AFO1 nella giornata del 6 agosto durante la quale è facile prevedere, come già accaduto per lo spegnimento di AFO5, la dispersione di fumi non convogliati.
Inoltre – concludono gli attivisti del Meetup “Taras in MoVimento”, chiediamo alle autorità preposte di applicare le sanzioni previste dal D.Lgs.152/06 e dalla legge 231/2012 per il mancato rispetto delle prescrizioni dell’AIA ed a che punto è l’ottenimento dei rimborsi per le spese di pulizia delle strade prospicienti lo stabilimento ILVA da parte dei Comuni di Taranto e Statte.»