“Bisogna restituire dignità a via Lago di Lesina e ai suoi abitanti. Il Comune non si preoccupi solo dei lavori in viale Magna Grecia, si preoccupi anche del degrado e dei disagi delle vie limitrofe.” Lo scrive in una nota Mario Cito, consigliere comunale di Forza Italia, ricordando che: “Via Lago di Lesina, infatti, è la parallela di viale Magna Grecia ed è tra via Lago di Como e via Istria, all’altezza di viale Liguria. È un’arteria importante per la vicinanza del Provveditorato agli Studi e della Scuola Tempesta, ma anche perché in quella via si riversano gli utenti dei magazzini OVS e di altri negozi e uffici della zona che vogliono evitare il parcheggio a pagamento.
Ebbene, – scrive Cito – come ricordano gli abitanti della zona, è trascorso mezzo secolo da quando quella strada fu asfaltata per la prima e ultima volta e si può immaginare in quali condizioni sia oggi quel manto stradale. Tranne qualche rattoppo non è mai stato fatto nulla. Persino la verniciatura dei lampioni della pubblica illuminazione risale a cinquant’anni fa. Per di più gli spazi per il parcheggio non sono mai stati delimitati dalla segnaletica orizzontale e questo crea ulteriori disagi.
Nei giorni di pioggia, poi, via Lago di Lesina diventa del tutto impraticabile, come dimostrano le foto che alleghiamo. Questo perché non ci sono tombini e perché l’unica bocca di deflusso delle acque è stata incredibilmente chiusa con il rifacimento del marciapiedi. Una situazione assurda che penalizza la buona volontà e l’impegno dei cittadini che, malgrado le gravi disattenzioni del Comune, offrono il massimo impegno per curare il verde pubblico a loro spese e per abbellire la strada come hanno fatto installando, sempre a loro spese, la statua di San Pio.
In qualità di consigliere comunale – conclude Cito – chiedo dunque al sindaco di provvedere con urgenza, prima dell’arrivo delle piogge autunnali, a ripristinare un minimo di vivibilità, secondo le indicazioni dei cittadini che, oltre a pagare le tasse, non meritano affatto di essere trascurati in modo così offensivo per la loro dignità.”