«Qualcosa non torna. Gli SDS parlano di intensa attività per l’avvio dei Cantieri di Cittadinanza e per il Protocollo sul lavoro minimo di cittadinanza. Se è così ne sono davvero felice. Significherà che le sollecitazioni mosse nell’ordine dal Segretario generale della CGIL di Taranto, da me e dallo stesso Assessore Caroli, solo due giorni fa sono servite a qualcosa.» A dichiararlo è l’assessore regionale alle risorse agroalimentari, Fabrizio Nardoni.
«Mi spiace però – prosegue Nardoni – che una sollecitazione di carattere “politico”, un invito a far presto per il bene della collettività, venga avvertito dalle sensibili personalità degli SDS come una minaccia. Un offesa così grave tanto da dover spendere su questo tema argomenti che nulla c’entrano con la questione: le primarie, il risultato di Dario Stefano (per niente deludente vista la sproporzione delle forze in campo – ndr), il sempre buono “divide et impera” di romana memoria, il Taranto Calcio e chi più ne ha più ne metta.
Ma si sa la miglior difesa è l’attacco o in alcuni casi la fuga, specie se son gli argomenti a mancare!
Un minestrone – incalza Fabrizio Nardoni – in cui gli SDS mettono un po’ di tutto, dimenticando che altrove un assessore regionale (addirittura della stessa area politica seppure tecnico – ndr) che invita la sua comunità a far presto per tentare di dare risposte ad un territorio afflitto dal dramma del non lavoro, verrebbe considerato uno che lavora per il bene comune.
Torno pertanto alla ragione del mio intervento di allora e della mia replica di oggi. Non mi interessano le polemiche. Io so soltanto che da esponente della Giunta regionale avrei voluto vedere maggiore protagonismo e maggiore interesse ad esempio su bandi e opportunità, e non essere costretto a registrare spesso un triste “non pervenuto”.
Resto a disposizione degli SDS – conclude l’assessore Nardoni, di tutta la maggioranza, così come anche di tutte le forze di opposizione del Comune di Taranto e di tutti gli altri enti istituzionali del mio territorio, sperando di poter essere “utile” al territorio da cui provengo. Anche per sfatare la nomea dei “tarantini nemici di loro stessi”.
Si faccia, dunque, con tutte le forze e le risorse in campo. Ma si faccia presto. In caso contrario non me ne vogliano anche gli SDS, ma continuerò ad invitare, esortare, spronare e incalzare.»