Sit in questa mattina sotto la sede della Prefettura di Taranto dei lavoratori socialmente utili della provincia di Taranto.
LSU che come si legge nella nota presentata all’organo di rappresentanza del Governo sono da anni incardinati negli enti locali, rendendo servizi ai cittadini e svolgendo attività importanti per la comunità di vario tipo (assistenti scuolabus, conducenti mezzi comunali, supporto ai diversamente abili, gestori del protocollo, custodi cimiteriali o personale a supporto dei servizi tecnici o alle forze dell’ordine).
«Si tratta di una platea delicata – afferma il segretario generale della CGIL di Taranto, Paolo Peluso – per cui da anni non si trovano risposte strutturate che siano in grado di riscattarli dalla loro condizione.
Gli LSU al servizio della Pubblica Amministrazione sono infatti unità lavorative indispensabili provenienti dall’ampia schiera di lavoratori in mobilità o disoccupazione di lunga durata, per cui la CGIL e la Funzione Pubblica CGIL da tempo chiedono un riconoscimento di dignità.
Riconoscimento per cui lo stesso Ministero del Lavoro si era impegnato con una convenzione siglata un anno fa (4 aprile 2016) e su cui già nel 2013 era intervenuta una Legge per il superamento della precarietà.
Oggi per le 161 unità dislocate in 21 Comuni del territorio i tempi però si fanno stretti, considerato anche che la Corte dei Conti esattamente un anno fa, proprio a fronte dell’intendimento nazionale, aveva considerato illegittime le Convenzioni che i Comuni predisponeva ogni anno per l’occupazione degli LSU spronando le amministrazioni a procedere alle stabilizzazioni.
Il piano di incentivazione predisposto dalla Regione Puglia (2.574.239,17 euro da parte del Ministero del Lavoro e 1.000.000,00 – ndr) al momento però non avrebbe prodotto nessun risultato. Gli enti locali continuano a giudicare le risorse esigue rispetto ad una stabilizzazione reale e da protrarre negli anni e continuano a dover fare i conti con il blocco delle assunzioni nelle pubbliche amministrazioni.
Contingenze che hanno indotto la CGIL e la Funzione Pubblica a interpellare il Prefetto, a cui il sindacato confederale ha chiesto l’istituzione di un osservatorio permanente del fenomeno, il superamento attraverso deroghe specifiche del vincolo normativo per le assunzioni nelle PP.AA e che le assunzioni vengano effettuate in deroga al limite generale di spesa del personale e al vincolo della riduzione dell’incidenza della spesa del personale rispetto al complesso delle spese correnti.»