«Sono passati circa quattro mesi da quando abbiamo sottoposto con chiarezza all’attenzione del Sindaco Stefàno la nostra posizione e le nostre idee per consegnare alla Città di Taranto la possibilità di produrre una svolta e un salto di qualità generale, quanto mai necessari, rispetto alle tante situazioni da affrontare.» Lo scrivono in una nota
il Coordinatore tarantino di SeL , Maurizio Baccaro ed il responsabile Enti Locali, Peter Giacovelli.
«Non abbiamo mai chiesto ruoli amministrativi o assessorati, – specificano i due esponenti di SeL – abbiamo però posto con forza una condizione imprescindibile per ricostruire una sintonia con il territorio e con le sue prerogative, chiedendo che la nuova Giunta non fosse il risultato di un valzer di deleghe e di un rimpasto post-elettorale, bensì un esecutivo completamente rinnovato e di altissimo profilo. Scelta che per noi significava individuare una squadra completamente nuova, composta ampiamente da personalità di riconosciuta esperienza nazionale nei rispettivi campi di competenza.
Questo non per delegittimare i profili attuali e le personalità individuate ma per mettere definitivamente Taranto al centro di una questione di rilevanza strategica per l’intero Paese e elevare la sua Amministrazione ad un costante livello di attenzione da parte del Governo e di tutti gli operatori economici, culturali e sociali d’Italia.
Dopo aver atteso fiduciosi, – aggiungono Baccaro e Giacovelli – concedendo al Sindaco tutto il tempo possibile al fine di poter costruire relazioni utili a produrre la svolta auspicata, prendiamo atto, nostro malgrado, che si è optato per un rimpasto e qualche ritocco.
Una grande occasione persa e una speranza disattesa; la speranza di un Partito che ha creduto da sempre nel coraggio di un Sindaco, sostenuto fin dal primo minuto, anche quando si è trattato di sostenere scelte non proprio condivise da tutto il centro-sinistra, come quella di saltare il passaggio delle primarie, dopo il suo primo mandato, che probabilmente (al netto di ogni tesi) avrebbero aiutato alla ricomposizione preventiva di una coalizione sempre litigiosa e un po’ autolesionista.
Avevamo chiesto al Sindaco Stefàno di convocare in unica sede tutti i soggetti che compongono la sua maggioranza, offrendogli piena disponibilità a rappresentare la nostra richiesta anche in quella
sede, per far comprendere a tutti quanto fosse importante concedere a Taranto una opportunità diversa dalla solita verifica, tutta avvitata sugli equilibri interni ai Partiti e alle Liste. Purtroppo questo incontro non è mai avvenuto.
Il cammino di SEL, – proseguono Baccaro e Giacovelli – alla luce di quanto accaduto, si separa da quello dell’Amministrazione della Città di Taranto e dal Sindaco Stefàno. Questo non significa che SEL rinunci a proseguire la sua battaglia sui temi che vedono la Città di Taranto protagonista di scelte importanti da compiere anzi continueremo a proporre soluzioni e a utilizzare tutto quello che saremo capaci di mettere in campo per contribuire ad affrontare le situazioni.
Proseguiremo la nostra battaglia sulle giuste scelte da compiere: a livello locale, ad esempio, è necessaria la bocciatura del Piano espansivo in zona Cimino e le questioni urbanistiche possono essere affrontate bene utilizzando il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale, l’ambito riguardante la città di Taranto riporta linee ed indirizzi precisi coniugando sviluppo e recupero urbanistico con
tutela, valorizzazione e ambietalizzazione territoriale.
A livello Regionale, dove siamo protagonisti di scelte e Atti assunti per sostenere fortemente Taranto, anche con un reperimento di risorse umane ed economiche senza precedenti; a livello nazionale, proseguendo la vertenza con il Governo centrale che deve concedere a questa Città le attenzioni dovute, considerando lo sforzo enorme (anche in termini ambientali e di salute) che da sempre compie a vantaggio di interi comparti strategici nazionali come quello militare e quello della produzione di acciaio, solo per fare due esempi.
Gli aspetti sociali in città – concludono Baccaro e Giacovelli – stanno subendo pesantemente gli effetti della crisi economica aggravando le condizioni precarie di molte famiglie. L’emergenza immigrati aggiunge nuovi problemi. Anche se la città ha risposto con partecipazione reale, la prefettura ed il governo non possono però continuare ad operare in maniera emergenziale scaricando sugli enti locali anche il carico economico.»