Dieci serate per raccontare la città di Taranto attraverso la prospettiva offerta da altrettanti titoli della cinematografia italiana: classici, cult movie, titoli dimenticati e riscoperte per un percorso storico-cinefilo che racconti come eravamo, cosa siamo diventati, cosa potremmo ancora essere e quali personalità la città ha attirato o espresso nel corso dei decenni.
“Girati a Taranto” diventa così un momento di riflessione su una città che si offre come set, mettendo la propria identità a disposizione di sguardi più o meno autoriali nella seconda metà del XX secolo e all’alba del XXI. Ma il senso del “Girati” sta anche nel nostro occhio di spettatori, che ci voltiamo a guardare il passato e a riflettere sulle differenti età di una comunità: partendo dal classico binomio Ilva/Marina Militare, è stato e può essere ancora possibile raccontare altre storie, altre problematiche, altre speranze.
Ogni proiezione è accompagnata da un cortometraggio/documentario affine per tematiche e prospettive al tema della serata.
APPUNTAMENTI:
28 Novembre 2016: Taranto in guerra
– Fireworks, di Giacomo Abbruzzese (2011)
Un gruppo di ecologisti, il sogno esplosivo di ridisegnare la città all’alba del nuovo anno, dopo decenni di rapporto con l’industria. Il pluripremiato cortometraggio di uno dei più talentuosi e provocatori registi tarantini.
– La nave bianca, di Roberto Rossellini (1941)
Primo lungometraggio di un maestro del cinema italiano, prodotto dal Centro Cinematografico del Ministero della Marina: il racconto della vita a bordo di una nave della Regia Marina, in un’avvisaglia del futuro movimento neorealista. Le basi e i luoghi simbolo della Marina, come il Ponte Girevole, sono fra le location privilegiate del racconto.
12 Dicembre 2016: Il destino di Taranto
– Elide, di Carlo Barbalucca (2015)
Una seconda occasione per un regista che può rimettere in scena quel film sfortunato che vent’anni prima ha chiuso definitivamente la sua carriera, e un’occasione per riflettere su speranze, sogni e le svolte del destino sullo sfondo di una Taranto cinematografica. Da un giovanissimo talento locale.
– Fantasmi del mare, di Francesco De Robertis (1948)
La drammatica vicenda di un comandante di Marina dopo l’armistizio dell’8 Settembre, alle prese con una nave abbandonata al suo destino. Primo film realizzato da De Robertis dopo la fine della Guerra, che torna a fare i conti con la memoria e i luoghi della guerra. Girato nell’Arsenale Militare, si intravedono anche altre location, con la Villa Peripato.
9 Gennaio 2017: Taranto in musica
– Cozze, di Giuseppe Giusto (1996)
Il caffè, il mercato e mammà: una storia del Sud Italia, fra rituali tipici e la musica di Patrizia Conte, una delle voci più importanti del jazz italiano, nel cortometraggio vincitore del Berlino-Taranto Film Festival.
– Promesse di marinaio, di Turi Vasile (1958)
Mai fidarsi dei marinai, che in barba a ogni disciplina sembrano pensare soltanto a divertirsi, fra scherzi, fugaci conquiste e la vita in una Taranto pre-industriale, che ha il sapore di un enorme e solare palcoscenico per numeri musicali e vita all’aria aperta. Un piccolo classico dei “musicarelli” italiani.
23 Gennaio 2017: La febbre di Taranto sera
– Thriller, di Giuseppe Marco Albano (2014)
Michele a 14 anni e sogna di ballare come il suo idolo Michael Jackson, ma la strada per il successo (e il provino) è bloccata da una mobilitazione degli operai Ilva che rendono impossibile per suo padre accompagnarlo. Cosa fare, soccombere alla realtà o usare il sogno per ridisegnarne gli esiti? Premiato con il David di Donatello 2015.
– White Pop Jesus, di Luigi Petrini (1979)
Il Messia torna in città, ma la sua missione si scontra con lo scetticismo della modernità: oggetto inclassificabile di una cinematografia che guarda a modelli alti del musical americano, e inquadra una Taranto urbana nei suoi quartieri più moderni, fra le geometrie del Piazzale Bestat e l’iconografia pop di Awana Gana.
6 Febbraio 2017: Taranto de…genere
– I Wanna Die – Voglio morire, dei Nirkiop (2015)
Piero è un ragazzo solo in un mondo colpito da un’epidemia zombie. Horror e commedia si uniscono in questo cortometraggio del gruppo tarantino, nato sul web e approdato al cinema. La storia ha generato anche un fumetto, pubblicato da Shockdom.
– La domenica del diavolo, di Raimondo Del Balzo (1979)
Tre atlete adolescenti trascorrono un fine settimana nella villa al mare di uno dei loro genitori, ma finiscono vittime di alcune evasi. Dal regista del celeberrimo L’ultima neve di primavera, un rape & revenge sadico sulla falsariga de L’ultima casa a sinistra, nel solco di un filone in voga negli anni, con una Taranto estiva a fare da sfondo. Anche noto come Midnight Blue.
20 Febbraio 2017: Taranto a metà del guado
– Alle corde, di Andrea Simonetti (2013)
Un giovane, la sua passione per la boxe come possibile via di riscatto, il padre pescatore con il vizio del gioco. Una vita e un’identità “alle corde” e tanta voglia di lottare.
– Le acrobate, di Silvio Soldini (1997)
Due donne, di Treviso e di Taranto, e il caso che le porta a conoscersi nelle rispettive realtà. Tra i più noti titoli girati nel capoluogo jonico, un racconto di differenze geografiche e di identità dell’animo, con un cast ispirato.
6 Marzo 2017: La Taranto che aspetta
– SettanTA, di Pippo Mezzapesa (2012)
Una giornata tipo nel quartiere Tamburi, in un complesso di palazzine fra le più vicine al centro siderurgico, mentre Enzo “Baffone” tiene una riffa nel cortile, con in palio una cesta di generi alimentari, per sbarcare il lunario, ma anche per introdurre un po’ di sogno e di fortuna nella comunità.
– Il miracolo, di Edoardo Winspeare (2003)
Il piccolo Tonio possiede il tocco magico di guarire i malati e diventa il fulcro di un intreccio di speranze in una Taranto che attende il suo “miracolo”, in un’atmosfera sospesa tra sogno e l’urgenza dei problemi reali, dove una storia d’amicizia può rompere, forse, lo schema delle contrapposizioni.
20 Marzo 2017: Fuggire e ritrovarsi a Taranto
– Silos lontani, di Luigi Galli (1984)
La parola delle fonti letterarie e il movimento delle immagini rendono vive maschere, statue e figure del Museo Archeologico. Alcuni reperti diventano protagonisti della scena: maschere vasi, statuine di danzatrici e acrobati, suonatori di cetra e di auloi raccontano la propria storia.
– Marpiccolo, di Alessandro Di Robilant (2009)
La vita di Tiziano, adolescente alle prese con una famiglia problematica, i ricatti della malavita, la fidanzata Stella e i sogni infranti da una realtà difficile, da cui forse può salvare soltanto la fuga. Girato al quartiere Paolo VI, un racconto sensibile sui contrasti di amore-odio con la propria terra.
3 Aprile 2017: Taranto e la grande industria
– Polvere, di Danilo Caputo (2008)
Tonino viveva nei terreni espropriati per costruire l’Ilva e ora ha deciso di tornarci, alla ricerca di un passato che non esiste più. Il folgorante cortometraggio d’esordio di un cineasta sensibile, che trasfigura i luoghi dell’industria in uno scenario spettrale, sospeso fra concretezza e un senso di abbandono carico di spiritualità.
– La zuppa del Demonio, di Davide Ferrario (2014)
Si parte dagli ulivi secolari abbattuti per permettere la costruzione del più grande impianto siderurgico d’Europa e da lì si procede, per raccontare cosa è stata l’industrializzazione in Italia, fra speranze intoccabili e il sogno svanito negli ultimi decenni. Una ricerca illuminante e preziosa per capire le ragioni e le incoscienze di chi ha investito nell’acciaio nonostante tutto.
10 Aprile 2017: La Taranto che resiste
– La passione del miracolo, di Edoardo Winspeare
Il video reportage sui riti della Settimana Santa girato dal regista salentino in occasione del periodo trascorso a Taranto per la realizzazione de Il miracolo.
– La gente resta, di Maria Tilli (2015)
Taranto, l’Ilva e la voglia di resistere nonostante tutto: il documentario racconta la vita della famiglia Resta, nel quartiere Tamburi, che ha deciso di rimanere in città nonostante tutto, tra la trasgressione vitale dei bambini, la mollezza degli adolescenti e il mondo degli adulti frantumato e sospeso.