Il progetto del gasdotto Tap procede sulla spinta del Ministero dello Sviluppo Economico nonostante il parere negativo della Regione che, a sua volta, ha protestato con una serie di note inviate via e-mail al Ministro Guidi.
Tuttavia, tali comunicazioni non hanno portato alcun risultato concreto. Anzi, hanno scatenato la protesta dei rappresentanti nazionali e regionali del Movimento 5 Stelle, i quali adesso chiedono a gran voce spiegazioni sia dal Governo nazionale che da quello regionale. Le accuse principali sono quelle indirizzate dal consigliere Antonio Trevisi (M5S) al Presidente Michele Emiliano che, di fatto, non ha presentato ricorso al TAR, limitandosi ad inviare note di protesta al Governo Renzi, semplicemente ignorate da quest’ultimo. Un comportamento inammissibile per i 5 Stelle e che ora finisce al centro di una interrogazione parlamentare, a prima firma del deputato pugliese Emanuele Scagliusi (M5S), indirizzata al ministero dello Sviluppo economico. Nell’atto parlamentare si chiede il perché il dicastero non abbia preso atto delle note inviate dalla Regione Puglia e se non ritenga opportuno sospendere il progetto “Interconnessione TAP”, visto il mancato rispetto delle procedure di valutazione e condivisione prevista dalla legge vigente.
“Tante parole, tanti proclami, tante chiacchiere da parte del Presidente Emiliano, ma nessuna concreta ostruzione, solo un mero contrasto di facciata con l’invio di mail di protesta, prive di alcun valore, al Governo nazionale – tuona il consigliere regionale Trevisi (M5S) – Tutto ciò, nonostante la nostra denuncia fatta da settimane e che poi ha visto il Governatore pugliese provare a porre rimedio dichiarando che la Regione starebbe valutando un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica per impugnare il decreto. Dalle chiacchiere di Emiliano, però, sarebbe doveroso che si passasse ai fatti”.
Gli fa eco il deputato pugliese Emanuele Scagliusi (M5S), secondo cui il Governo Renzi continua a “fare il bello ed il cattivo senza interpellare i cittadini. Con l’articolo 1 del decreto del 20 ottobre 2015, infatti, il ministero dello Sviluppo economico ha inserito il TAP nell’elenco dei gasdotti facenti parte della Rete Nazionale, con entrata in vigore il giorno successivo alla data di pubblicazione”. Ciò nonostante la Regione Puglia avesse segnalato a più riprese la “mancata sottoposizione del Piano stesso ad un regolare procedimento di valutazione ed accertamento della compatibilità ambientale” e nonostante la Regione Puglia avesse dichiarato il proprio dissenso all’opera. “Un comportamento inaccettabile – conclude il deputato Scagliusi (M5S) – che, se non rettificato, ci troverà uniti contro questo modus operandi a dir poco dispotico con il quale il Governo ha bypassato il volere dei cittadini e sta minacciando la vocazione turistica della nostra regione”.