«Un’opera inutile, dannosa per l’ambiente e che non arrecherà alcun vantaggio economico o di posti di lavoro per la Puglia» E’ questo il giudizio sul gasdotto TAP del deputato 5 Stelle Emanuele Scagliusi.
«Il TAP – afferma Scagliusi – è figlio di una politica energetica schizofrenica. Il Consiglio dei Ministri ha detto che il TAP si farà. Il “Trans Adriatic Pipeline”, un gasdotto che trasporterà 10 miliardi di metri cubi di gas l’anno (eventualmente raddoppiabili) vedrà un investimento di 40 miliardi di euro. E se da un lato il Governo ha ascoltato i rilievi degli Enti locali, dall’altro ha deciso d’imperio attraverso il suo premier Renzi. D’altro canto, a sancire a norma di legge il “decisionismo centralizzato” è stato proprio lo Sblocca Italia, voluto da questo Esecutivo. E il TAP, per il Presidente del Consiglio “rappresenta uno dei risultati più rilevanti del Governo”, come da lui stesso affermato parlando agli imprenditori nella sede della Borsa di Milano: celebrando, così, l’ok definitivo al metanodotto che, attraversando Grecia e Albania, approderà sulla costa di Melendugno e si collegherà alla rete italiana a sud di Lecce.
Il maleducato di talento – continua il deputato 5 Stelle Emanuele Scagliusi – autorizza un’opera inutile e dannosa per la Puglia, sulla quale non è mai stata condotta una valutazione d’impatto ambientale da soggetti terzi – commenta il deputato pugliese Emanuele Scagliusi (M5S), componente della Commissione Affari Esteri che si occupa del TAP da inizio legislatura – Renzi china il capo e si presta, ancora una volta, al volere di Bruxelles e dei Paesi forti: il TAP, infatti, non porterà gas all’Italia come vogliono farci credere, bensì all’Europa. L’arrivo del gasdotto in Puglia, oltre a danneggiare una delle mete turistiche più importanti e rinomate della regione come Melendugno, non contribuirà alla creazione di un solo posto di lavoro in Italia. Abbiamo contestato in tutti i modi quest’inutile opera, con tutti gli strumenti in nostro possesso ma, al di là di tutti i ragionamenti e dei dati a disposizione, il Governo ha deciso di tirar dritto, infischiandosene. La realtà è che siamo di fronte a una politica energetica schizofrenica: da un lato paghiamo circa 3 miliardi di euro in 6 anni, con le bollette dei cittadini, le interconnessioni progettate e, forse, realizzate per portare energia elettrica dai mercati esteri a quello italiano. Dall’altro, a livello europeo, il mercato dell’energia ed i suoi obiettivi di interconnessioni metteranno, di fatto, in collegamento l’energia elettrica dei vari Stati Membri.
Ed essendo l’Italia uno dei Paesi europei in cui l’energia elettrica costa maggiormente – conclude Scagliusi, ci vien difficile comprendere a chi servirà veramente il TAP. Dal punto di vista economico, infatti generare energia elettrica da gas in Italia per il mercato elettrico europeo non converrà. E, ancor meno, utilizzare quel gas per esportarlo verso il nord Europa».