«La discussione tenutasi durante l’ultimo consiglio comunale, ha segnato probabilmente la definitiva spaccatura di un’opposizione già ampiamente lacerata.» Lo afferma in un comunicato la segreteria di Sud in Movimento.
«Le dichiarazioni del presidente del Consiglio, il quale ha riportato una conversazione del consigliere Di Palma, da quest’ultimo pubblicate su un social network, nel quale si dichiarava “leader della minoranza” hanno fatto saltare i nervi a più di qualche consigliere di opposizione – prosegue il comunicato del movimento che sostiene la giunta D’Alò . Alla fine dei concitati interventi un dato è emerso chiaro ed incontrovertibile: con buona pace del consigliere Di Palma, egli forse è solo il leader del suo gruppo consigliare, del quale, ad onor di cronaca, fa parte oltre allo stesso autoproclamato leader solo il consigliere Danese.
Appare chiaro quindi che il centro sinistra, coalizzato durante le passate elezioni, è letteralmente imploso sotto i colpi del suo stesso ex candidato sindaco. Ricordiamo sommessamente al consigliere Di Palma, il quale pretende da parte del Presidente del consiglio una calendarizzazione addirittura mensile delle sedute, che essere consigliere comunale è un onore da anteporre anche agli impegni professionali, se effettivamente si hanno a cuore le sorti della propria città.
In realtà – prosegue il comunicato di Sud in Movimento – anche lo stesso gruppo consiliare del PD, oltre a non far riferimento al proprio candidato Sindaco, ha preso le distanze dall’onorevole Ludovico Vico, il quale senza preavvisare il Gruppo Consiliare confrontandosi probabilmente solo con la segreteria ha, di propria iniziativa, emanato un comunicato stampa riguardante la chiusura dell’ufficio postale in Via Campitelli ( che verrà riaperto nel più breve tempo possibile, grazie al tempestivo intervento dell’assessore Magazzino) palesando una ulteriore frattura nel PD.
Chiudiamo con un invito a tutti i consiglieri, di assumere un atteggiamento più consono al luogo istituzionale e al loro ruolo evitando polemiche che danneggiano l’attività del Consiglio stesso.»