«Via le piante da vite dal blocco europeo e riconoscimento dei danni agli operatori coinvolti: non si può uccidere la seconda realtà italiana per attività vitivivaistica, il Ministro intervenga con tempestività in sede europea». Il senatore Dario Stefàno torna a scrivere sulla questione delle barbatelle, e del polo vivaistico di Otranto in Puglia, inserite nell’elenco della Decisione europea n. 789 che ne vieta la movimentazione e la commercializzazione, sollecitando nuovamente il ministro all’agricoltura Maurizio Martina a seguire la questione.
«Un danno gravissimo è già stato prodotto – sottolinea Stefàno – non vorrei però che venisse compromesso definitivamente l’intero comparto. Tutti i dati rilevati sin qui non lasciano spazio a dubbio alcuno: pertanto terminati i test di patogenicità e, dunque, acclarata la non sensibilità di queste piante al ceppo europeo di Xylella fastidiosa è indispensabile che si proponga l’immediata eliminazione della vite dall’elenco europeo, con l’abrogazione dei vincoli relativi alle modalità di produzione, movimentazione commercializzazione, avviando inderogabilmente tutte le procedure per il riconoscimento dei danni subiti dagli operatori di questo settore. Il Ministro Martina può, deve, adoperarsi da subito in sede europea.
Allo stesso tempo – sottolinea Stefàno – sarebbe opportuno uno specifico progetto di ricerca del Ministero affinché la Regione Puglia venga supportata rispetto alle prove sulla sensibilità della vite in generale al batterio Xylella»
Nella lettera al Ministro, Dario Stefàno ricorda che Il polo di Otranto da solo rappresenta la seconda realtà in Italia, dopo quella di Pordenone: la coltivazione delle piante da vite riveste un ruolo di vitale importanza per l’economia di quel territorio, andando a incrociare i fatturati medi annui di circa 20 milioni di euro e l’impiego di manodopera per circa 50.000 unità con la tradizione, la cultura e la sapienza preziosa e riconosciuta di questa terra.
Il blocco europeo è previsto sino al termine della sperimentazione che scadrà il prossimo 31 luglio. Da qui l’invito del senatore a Martina “ad agire con tempestività“.