«L’appuntamento non ha soddisfatto le aspettative, restano molte le domande ancora senza risposta. Avevo richiesto l’audizione con l’intento di ricevere una fotografia dettagliata sulle necessità emerse nella fase operativa del Piano Silletti e poter portare alcune proposte risolutive già nella discussione dei prossimi giorni sulla Legge di Stabilità. Tutto ciò non è accaduto». E’ il commento del Senatore Dario Stefàno (Sel) a margine dell’audizione di oggi del Commissario Straordinario per la Xylella, Giuseppe Silletti, in Commissione Agricoltura al Senato.
«La diffusione del batterio, come ci è stato spiegato – ha aggiunto Stefàno, è più veloce dell’attuazione degli interventi contenuti nel Piano. Il commissario Silletti ha condiviso con noi lo stato dell’arte, riferendo la presenza di evidenti difficoltà attuative, ma non ha illustrato eventuali specifiche indicazioni su come rimuoverne le cause o rendere meno difficoltosa l’attuazione. Penso, ad esempio, a misure per favorire un maggiore coinvolgimento dei titolari degli impianti produttivi. Resto poco convinto – prosegue Stefàno – su due ulteriori elementi: se è vero che l’operatività di Silletti e del suo Piano, come è stato ribadito anche oggi, è rigidamente ancorata ai binari tracciati dalle norme italiane ed europee, come mai i provvedimenti relativi all’attuazione degli interventi previsti dal Piano vengono puntualmente stoppati dai Tar, vanificando l’efficacia del risultato finale?.
E poi – conclude Stefàno – se è confermata l’esistenza di una varietà colturale, il Leccino, che resiste al batterio, perché non si propone al Ministro Martina di affiancare all’attività di eradicazione, un’iniziativa di reimpianto della specie di ulivo che manifesta resistenza? E’ possibile davvero immaginare che l’indennizzo di circa 140 euro sia giusto per un agricoltore che perde una pianta, magari anche millenaria? A queste domande non abbiamo ricevuto risposta».