“Leggo con grande stupore le dichiarazioni che il Ministro Centinaio ha rilasciato nel corso di un’intervista a La Stampa e che Repubblica ha ripreso in queste ore.” E’ il commento del Presidente della Camera di Commercio di Taranto, Luigi Sportelli in merito alle dichiarazioni rilasciate a La Stampa dal Ministro Gian Marco Centinaio su Taranto e Ilva.
“Credo che la questione Taranto meriti non solo attenzione – rimarca Sportelli, ma anche un approccio istituzionale e non, invece, superficiale come quello adottato dal neo Ministro.
Le problematiche che la nostra città e l’intera provincia stanno affrontando in questi anni sono molto complesse ed è indispensabile che il Governo le tratti e ne parli in ogni occasione con grande serietà, evitando affermazioni leggere. Ad ascoltarle ci sono i cittadini, i lavoratori, gli imprenditori e le Istituzioni di un territorio che prova faticosamente a risollevarsi, diversificando le attività produttive e facendo emergere le eccellenze. Ad essi il Ministro dovrebbe rispondere ed è a loro che dovrebbe dare soluzioni condivise e strumenti. Non servono letture frettolose e, in verità, inopportune e non serve neanche continuare a “ridurre” Taranto a Ilva che è solo una parte del tessuto produttivo locale.
Il tema, infatti, non è se Ilva debba diventare o meno un parco divertimenti e non è neppure questo l’unico motivo della nostra reazione di sorpresa di fronte alle parole del Ministro. Il tema è guardare a Taranto nelle sue molte dimensioni, accelerando le decisioni prioritarie (si consideri la drammatica crisi di alcuni comparti, fra i quali quello industriale) e accompagnando quest’area verso lo sviluppo delle sue enormi potenzialità ancora non pienamente espresse, fra le quali, appunto, le attività turistiche e quelle legate all’agroalimentare ed alla cultura.
Credo – conclude Sportelli –che di tanto debbano farsi carico il Ministro – che auspico intenda chiarire e rettificare le affermazioni rilasciate alla stampa – e il Governo intero: trovare una linea coerente su Taranto e sul suo futuro, esprimendo una visione non mutevole ma unitaria. E, a partire da questa visione, fare in modo che alcuni risultati non si disperdano, anzi, si consolidino e che altri siano rapidamente raggiunti”.