“Sorprende ed amareggia l’unitaria e immediata levata di scudi di Brindisi contro un semplice atto di indirizzo approvato dalla Regione sull’Aeroporto di Taranto – Grottaglie. Al di là degli aspetti di natura politico – partitica che non interessano a questa Istituzione e, men che meno, a imprese e cittadini, credo sia il caso di restare su toni di confronto più rispettosi delle esigenze dei diversi territori.”
Commenta così il Presidente della Camera di commercio di Taranto, Luigi Sportelli, le diverse e numerose dichiarazioni di rappresentanti della politica brindisina sulla decisione della Regione Puglia di attivare un’Unità di missione che studi come rendere pienamente operativo l’Aeroporto Marcello Arlotta.
“Sento parlare di “spreco di risorse pubbliche” per il funzionamento dell’Unità di missione che non prevede oneri e penso a quante risorse, invece, siano state utilizzate per un Aeroporto che, ad oggi, per usare un eufemismo, è ancora ampiamente sottoutilizzato. Da Brindisi – prosegue Sportelli – ci invitano alla sobrietà, ad “accontentarci” della specializzazione industriale e aerospaziale dell’Arlotta, a non agire contro l’Aeroporto del Salento. Il punto è proprio questo: noi non agiamo contro di loro. Basta con questa logica della contrapposizione che non giova ad una crescita armonica del territorio regionale. Peraltro, appare paradossale un tale numero di reazioni su un atto di indirizzo che comporta semplicemente studi ed indagini.
Taranto manifesta le proprie inderogabili esigenze di mobilità da anni, attraverso le Istituzioni, la cittadinanza attiva, i movimenti. La Regione vuole finalmente verificare se da Taranto si può volare, senza ledere gli interessi di altri e senza l’intento di depotenziare altri scali, considerato che test bed e voli suborbitali sono ancora in un campo sperimentale.
Si può continuare a ignorare scientificamente questi fabbisogni espressi dai cittadini? Non credo – conclude Sportelli – come non credo sia esempio di responsabilità da parte dei nostri amici brindisini intervenire, invece che costruttivamente, con tale metodico livore su ogni questione relativa alle ipotesi di sviluppo del territorio tarantino. Noi, e le altre Istituzioni cittadine, non lo facciamo. Ci aspettiamo analogo rispettoso atteggiamento”.