“E’ davvero sbalorditivo apprendere dai mezzi di informazione che il sottoscritto nella giornata di ieri abbia ricevuto la consegna del titolo sportivo del Grottaglie Calcio dalle mani del suo Presidente Leonzio D’amicis. Qualcuno sta giocando e di certo non sono i calciatori. In realtà da me non è venuto nessuno !!!” Non è esagerato parlare di un colpo di scena, in relazione agli ultimi eventi societari della Ars et Labor Grottaglie. Il Sindaco Ciro Alabrese mette da parte la diplomazia ed “entra in scivolata” sulle ultime dichiarazioni della dirigenza biancoazzurra.
“Dopo quest’ultima boutade, – scrive infatti Ciro Alabrese – credo che sia giunto il momento che io faccia chiarezza su alcune dinamiche legate al mondo del calcio nostrano degli ultimi tempi.
Senza tornare troppo indietro nel tempo e senza ricorre a grandi analisi di carattere socio economico, è facile affermare che lo sport e in particolare il calcio, come in tutta Italia, anche a Grottaglie subisca una forte crisi di carattere finanziario che rischia di comprometterne il futuro.
Questo nella nostra città – ricorda il Sindaco – è già emerso in modo dirompente l’anno scorso ed anche nel 2012, quando uno sparuto gruppo di coraggiosi cittadini, animati da una forte passione calcistica quasi maniacale, si accollò l’onere di rilevare il titolo chiedendo al primo cittadino, in rappresentanza di tutta la comunità calcistica locale, uno sforzo atto a favorire e agevolare la raccolta dei fondi necessaria al pagamento della quota di iscrizione al campionato. Io a quell’appello ho risposto prontamente e con immenso piacere ho adempiuto ad uno dei tanti doveri che un Sindaco ha.
Per quale motivo, oggi, io devo accettare questa provocazione o messa in scena, visto che sino ad ora, dopo la fantastica salvezza conquistata sul campo poche settimane fa, con il sottoscritto non c’è stata nessuna interlocuzione diretta?
Probabilmente, – prosegue il Sindaco Ciro Alabrese – penso invece che dopo le precedenti esperienze legate ad un’ unica piccola straordinaria prova di azionariato popolare dal basso, qualcosa si sia incrinato nel rapporto istituzionale tra gli stessi protagonisti di allora e il sottoscritto. Troppi intermediari, troppi presunti rappresentanti istituzionali e non, legati alla società sportiva e non, hanno voluto parlare in nome e per conto del primo cittadino determinandone le presunte volontà. Questo io non lo potevo consentire e non lo posso consentire oggi, nell’interesse di tutti ed in particolare del Grottaglie Calcio.
Per tutti questi motivi non voglio accettare quest’ultima provocazione del presidente D’Amicis.
Voglio invece lanciare un appello a tutti coloro che hanno a cuore le sorti del Grottaglie Calcio. Conclude Ciro Alabrese – Lo voglio lanciare non prima di aver ufficialmente ringraziato nuovamente il dott. Palmisano per l’enorme sforzo economico profuso. Recuperiamo lo spirito giusto, ripristiniamo le regole, le competenze ed il ruolo di ogni protagonista coinvolto in questa vicenda.
Solo così, ripeto, solo attraverso il rispetto del ruolo unito ad una comunicazione trasparente e diretta, priva di strategie ed intrecci dannosi, tutti quanti potremo compiere l’ennesimo sforzo per mantenere il calcio grottagliese ad alti livelli proprio con quell’approccio realistico di cui parla D’Amicis.
Così facendo non sarò certo io a sottrarmi dai miei compiti e dalle mie responsabilità. “