La Puglia in questi anni è stata senza dubbio una delle regioni che meglio ha saputo cogliere le nuove opportunità sociali e tecnologiche per proporsi all’esterno come una meta turistica all’avanguardia, una realtà ampiamente confermata dai dati di crescita delle diverse province in termini di presenze soprattutto nel periodo estivo, ma non solo. Una nuova occasione di rilancio potrebbe però arrivare da un altro cambiamento epocale, ossia quello dello smart working e del nomadismo digitale, che stanno portando moltissime persone a ripensare il modo di intendere il lavoro e la scelta dei luoghi in cui vivere.
Smart working: cosa sta cambiando nel mondo del lavoro
La diffusione di tecnologie digitali sempre più avanzate ed efficienti, unita a diverse vicissitudini socio-ambientali vissute nell’ultimo triennio, hanno portato al boom dello smart working, ossia quella modalità lavorativa definita “agile” in cui il lavoratore può offrire il proprio contributo all’azienda svolgendo le proprie mansioni da remoto, attraverso una connessione a internet. Pur essendo già un processo avviato da diverso tempo soprattutto nel resto d’Europa, per esempio nelle grandi società che si occupano di entertainment digitale, come nel caso delle piattaforme dedicate a svaghi come il blackjack e altri giochi di casino, lo smart working si è affermato rapidamente a causa di una situazione emergenziale, mettendo a disposizione dei lavoratori soluzioni più flessibili e in grado di assicurare una maggiore autonomia nella gestione dei tempi e delle attività.
Connesso a questo fenomeno vi è poi quello più ampio del nomadismo digitale, che pur avendo punti di contatto con lo smart working fa riferimento soprattutto a coloro che, operando come liberi professionisti, godono di un’autonomia ancora più ampia e riescono dunque a scegliere quando lavorare e da dove, tanto da poter essere sempre in viaggio senza rinunciare al contatto con i propri clienti.
Il successo di queste nuove filosofie lavorative deve molto alla crescente consapevolezza delle persone riguardo all’importanza del valore del tempo, che non deve più essere sacrificato in maniera rigida nel nome di un reddito. Ecco dunque l’idea di proporre i territori in grado di garantire relax e una buona qualità di vita come nuove mete per i nomadi digitali, in netta contrapposizione con la fuga verso le caotiche metropoli vissuta nei decenni passati.
La provincia di Brindisi come meta privilegiata per i nomadi digitali
Il nomadismo digitale ha trasformato il modo di lavorare e, di conseguenza, anche quello di intendere il turismo: dal concetto di ferie si passa infatti a un’idea più dinamica, in cui la visita ai luoghi più belli del mondo può avvenire in qualsiasi momento e senza rinunciare al lavoro. In quest’ottica la Puglia intende porsi, come dichiarato dall’Assessore al Turismo Gianfranco Lopane, come un luogo adatto proprio alla valorizzazione del tempo, grazie al ricco patrimonio paesaggistico, artistico, culturale ed enogastronomico.
In particolare, è la provincia di Brindisi a essere stata inserita come destinazione digital nomad friendly all’interno della campagna promossa da Airbnb, il noto portale che mette in contatto coloro che affittano stanze e case per brevi periodi con i viaggiatori, per un patto tra le parti che mira a facilitare i soggiorni di nomadi digitali italiani e stranieri in quest’area.
Per raggiungere l’obiettivo di trasformare il brindisino in un vero e proprio hub del nomad working, gli enti locali si sono messi a disposizione per introdurre con la campagna di marketing globale “Sea Work & Live – Brindisi & Puglia” diverse agevolazioni, in modo da favorire anche da un punto di vista economico e dei servizi la scelta dei lavoratori che cercano un posto piacevole in cui trasferirsi per un periodo più o meno lungo di tempo.
Come evidenziato in una recente ricerca di Passport-Photo.Online, oltre la metà dei nomadi digitali (il 56% per la precisione) si stabilisce in uno stesso posto per un periodo che va da una settimana a due mesi, il che fa ben comprendere quanto possa essere interessante questa particolare nicchia di viaggiatori anche in termini di ampliamento dell’offerta turistica.
I servizi di Brindisi per il nomad working
Nomad e smart worker rappresentano dunque una categoria molto interessante per Brindisi e per l’intera Puglia, che con le sue meraviglie può diventare un vero e proprio polo di attrazione per tanti lavoratori provenienti sia dall’Italia che dall’estero. Il programma lanciato dalla provincia di Brindisi prevede per questo motivo anche l’introduzione di diversi servizi dedicati, come la creazione di spazi di co-working, e agevolazioni all’interno di strutture ricettive e commerciali, così da invogliare ancora di più questa fascia di utenza a scegliere questo territorio.
Il futuro del turismo passa dunque anche dal lavoro da remoto e ancora una volta la regione Puglia si mostra al passo coi tempi, facendo da apripista per un’intuizione che presto potrebbe riguardare molte altre aree del Bel Paese.