I sindaci dei Comuni di Avetrana, Fragagnano, Lizzano, Maruggio, Pulsano, Torricella e Sava scrivono al presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ed all’Assessore alla Qualità dell’Ambiente Lorenzo Nicastro per chiedere un incontro urgente e discutere del costo di smaltimento dei rifiuti per i comuni del bacino dell’ex ATO Taranto/3, di cui faceva parte anche Grottaglie.
Nella lettera i sindaci affermano che quella attuale è “una situazione paradossale, venutasi a creare per l’incapacità/impossibilità di riuscire ad utilizzare la discarica di bacino di Manduria per lo smaltimento dei rifiuti urbani, la cui situazione vede costretti tutti e 17 i comuni dell’ex bacino TA/3 a conferire oggi i rifiuti presso la discarica di Massafra (TA) con un incremento di costi passato da €.43.18/t a oltre €.120.00/t.” Situazione che – peraltro – ha fortemente penalizzato anche i cittadini grottagliesi, come è emerso alla presentazione del bilancio di previsione 2014.
“Per i Comuni – affermano i sindaci mittenti della lettera alla Regione – questi sono costi insostenibili, che associati anche ai maggiori oneri per il trasporto dei rifiuti (passando da una discarica ad un’altra) che chiedono tutti i gestori dei servizi, hanno visto lievitare i costi dei piani finanziari della tariffa TARI di tutti i Comuni di oltre il 50% rispetto all’anno precedente. E’ ovvio che questo ha poi comportato la determinazione di tariffe TARI cresciute in maniera esponenziale, al punto che in molti comuni c’è il rischio di uno scontro sociale sull’argomento.
E’ un vero e proprio allarme che viene lanciato, dovendo comunque attenersi alla legge che richiede la copertura del costo del servizio del 100% con gli introiti dei tributi, e pertanto si chiede all’Ente Regione di intervenire in merito prevedendo misure eccezionali a favore dei suddetti comuni allo scopo di mitigare l’impatto del costo del servizio.
Quasi tutti i comuni – ribadiscono i primi cittadini di Avetrana, Fragagnano, Lizzano, Maruggio, Pulsano, Torricella e Sava – si trovano nell’impossibilità tecnica e giuridica di poter gestire il servizio, e quindi di raggiungere quei livelli minimi di percentuale di raccolta differenziata che il Piano Regionale sull’Ambiente impone, in quanto bloccati sia dalla L.R. 24/2012, che dalle lungaggini burocratiche per addivenire all’individuazione di un gestore unico.
Quello che si chiede oggi – conclude la lettera indirizzata dai sindaci del versante orientale a Vendola e Nicastro – è dare alle comunità locali anche la possibilità di gestire in proprio, (seppur in via eccezionale e transitoria) un nuovo servizio di igiene ambientale in linea con le disposizioni del Piano Regionale sull’Ambiente, e non trovarci ancora oggi a gestire il suddetto servizio con Ordinanze e Proroghe (ormai scadute e illegittime) di contratti vecchi di decenni.»