L’Ente Nazionale per la protezione e l’assistenza dei Sordi (ENS) Onlus – Sezione Provinciale di Taranto ha indetto, in concomitanza con le altre iniziative che si svolgeranno su tutto il territorio nazionale, un sit-in di protesta davanti al Palazzo della Prefettura, a partire dalle ore 09.00 del giorno 11 novembre p.v., in vista della manifestazione nazionale che si terrà a Roma il prossimo 20 novembre.
Lo scopo della manifestazione è quello di porre l’attenzione del Prefetto, rappresentante del Governo nella Provincia, sulla situazione di grave emarginazione sociale in cui versano le persone sorde e sordo-cieche nel nostro Paese. La vita delle persone sorde è costellata di difficoltà, di discriminazioni quotidiane, di barriere invisibili che ostacolano l’istruzione, il collocamento al lavoro, l’accesso all’informazione e alla comunicazione.
Difficoltà che possono essere notevolmente diminuite con uno strumento legislativo di cui l’Italia si è dotata più di cinque anni fa, ovvero la “Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità”, ratificata con L. 3 marzo 2009, n. 18. Tale atto è di fondamentale importanza perché prevede che gli Stati Parti adottino misure al fine di tutelare, promuovere e diffondere le lingue dei segni nazionali.
Il nostro Paese, pur avendo ratificato la Convenzione ONU, non ha ancora provveduto a riconoscere formalmente nel proprio ordinamento giuridico la Lingua dei Segni Italiana (LIS) nonostante le numerose iniziative in tal senso, iniziative tutte arenatesi nelle diverse Commissioni o snaturate e depauperate negli obiettivi iniziali. Le stesse erano finalizzate a garantire l’abbattimento delle barriere della comunicazione delle persone sorde e sordo-cieche e il diritto a scegliere la propria lingua, sempre in un’ottica del bilinguismo integrato (italiano/LIS), inclusione sociale e piena autonomia.
Per uscire da questo stallo l’Ente Nazionale Sordi, nel mese di ottobre 2013, ha presentato una propria proposta di Legge recante “Disposizioni per la rimozione delle barriere della comunicazione, per il riconoscimento della LIS, della LIS tattile e per la promozione dell’inclusione sociale delle persone sorde e sordo-cieche”, depositata in Parlamento – tra cui C. 1745, C. 1817, C. 2239 e S. 1151 – e sostenuta da diverse forze politiche, che risulta assegnata alla XII Commissione Affari Sociali ma con esame non ancora iniziato.
È doveroso sottolineare che la maggior parte dei Paesi dell’Unione Europea negli anni si è dotata di strumenti legislativi nazionali volti a tutelare, studiare, promuovere e diffondere le rispettive lingue dei segni: al livello costituzionale Austria, Finlandia, Portogallo, Ungheria; con riferimento a diversi provvedimenti legislativi: Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia.
Gli stati in cui non vi è alcun riconoscimento della lingua dei segni, oltre all’Italia, sono: Lussemburgo, Malta e i Paesi Bassi.
Il riconoscimento della Lingua dei Segni Italiana è un diritto per le persone sorde e un dovere del nostro Stato nei confronti dei suoi Cittadini e dell’Europa. Inoltre, la proposta di Legge presentata dall’ENS non concerne il solo riconoscimento linguistico ma è tesa a garantire il principio di non discriminazione, la libertà di scelta, l’autonomia e le pari opportunità per le persone con disabilità uditiva e per le loro famiglie, in piena attuazione dell’art. 3 della Costituzione Italiana.
Alle 09.30 una delegazione ENS sarà ricevuta dal Prefetto di Taranto con l’auspicio che si faccia portavoce presso il Governo in merito al mancato riconoscimento della LIS.