Si avvia a Grottaglie il progetto “Cantiere agricolo sociale” che, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, intende creare nuova occupazione in agricoltura recuperando alla produttività alcuni dei tanti terreni incolti dell’agro della città delle ceramiche, in particolare inserendo nuove colture o reintroducendo altre abbandonate da tempo.
Ciò attraverso la “riscoperta” di antichi saperi degli agricoltori anziani locali, le antiche tradizioni rurali ed economiche dei nostri nonni, il know-how come si direbbe oggi, che saranno “aggiornati” con l’introduzione delle moderne tecniche dell’agricoltura organica e rigenerativa.
Questo grazie alla collaborazione nel progetto di Dafael, ONG accreditata presso il Ministero per gli Affari Esteri, che da anni svolge in diversi paesi attività formative per agricoltori professionisti sui vari aspetti dell’agricoltura biologica che possono rendere “redditivi” alcune colture; in particolare, la formazione si baserà sulla rigenerazione dei suoli con tecniche innovative come la riproduzione di microrganismi, la preparazione di ammendanti e biofertilizzanti e l’analisi qualitativa dei terreni e degli alimenti attraverso la cromatografia.
Dafael curerà un percorso teorico-pratico che darà la possibilità di avviare un’attività agricola con innovative tecniche agrobiologiche. Tra l’altro i prodotti agricoli così ottenuti hanno già un interessante “mercato” che rappresenta una importante occasione di redditività complementare a quella delle colture più tradizionali.
Una attività agricola così costituita può costituire una concreta risposta alla crisi economica attuale, nonché una opportunità di crescita culturale, e con questo profilo sarà portata a conoscenza dei diversi destinatari del progetto: studenti, famiglie, anziani e persone in difficoltà lavorative.
Più in generale con “Cantiere agricolo sociale” si vogliono riscoprire i valori della semplicità, dell’aiuto reciproco, del riutilizzo delle risorse a disposizione, in primis la terra, e attuare politiche familiari, di inclusione sociale e di lotta alla povertà; i progetto mira anche alla costruzione di un sistema locale, allo sviluppo di integrazioni e sinergie tra più e differenti attori sociali del territorio.
Per questo saranno coinvolti anche il mondo del volontariato, che potrà promuovere questa opportunità occupazionale presso chi vive un disagio lavorativo, nonché l’associazionismo culturale e la scuola che sensibilizzeranno le famiglie e le giovani generazioni sul recupero delle tradizioni e della cultura agricole.
Infatti il progetto vede impegnati l’associazione di volontariato “Beni Comuni” Onlus di Grottaglie, soggetto capofila, e un ampio partneriato con il GAL Colline Joniche, le aziende agricole “Montedoro di Nobile Maria Elisabetta”, “WATT S.r.l.” e “Barone di Freganius di Dimaggio Elena”, nonché l’Azione Cattolica e la Parrocchia “Maria del Santissimo Rosario” di Grottaglie, l’APS “Arci Grottaglie”, l’Istituto scolastico Comprensivo “Don Bosco” di Grottaglie e Associazione Sherwood onlus.
Il progetto “Cantiere agricolo sociale” è stato presentato nei giorni scorsi in una affollata serata al Castello Episcopio di Grottaglie, che ha visto al tavolo dei relatori Anna Morera, biologa della Deafal ONG, Carlo Martello, presidente CSV Taranto, Francesco Donatelli, vicepresidente Gal Colline Joniche, Gianfranco Argentina, presidente Associazione “Beni Comuni” Onlus, Ciro Alabrese, Sindaco di Grottaglie, e le due progettiste di Cantiere agricolo sociale, la commercialista Maria Teresa Marangi e la consulente finanziaria Carmen Valente; sono intervenuti, inoltre, Giuseppe Guarini, assessore alle Politiche agricole del Comune di Grottaglie, Aurelio Marangella, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Grottaglie, e Pierluigi Santoro, amministratore della Watt S.r.l..