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«Il consiglio comunale di Taranto odierno ha esaminato come primo punto all’ordine del giorno l’argomento: “Problematiche Arsenale MM di Taranto – sistema difesa e imprese di Taranto in esso operanti”, approvando all’unanimità una mozione nata dal documento sindacale unitario del 25 agosto scorso, presentato dalle federazioni sindacali territoriali.» A dichiararlo in una nota è Pasquale Baldari, Coordinatore FLP Difesa di Taranto E Brindisi.

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«Le federazioni sindacali territoriali interessate, scrive ancora Baldari, sono quelle del pubblico impiego: FP CGIL – CISL FP – UIL PA – FLP DIFESA – CONFSAL/UNSA; quelle dei metalmeccanici: FIM – UILM – FIOM; quelle dei servizi: FISASCAT CISL – FILCAMS CGIL e la RSU Arsenale MM di Taranto. Dopo l’approvazione della mozione, partirà una richiesta formale del Sindaco di Taranto alle Autorità competenti di condivisione del documento per far si che la preannunciata riunione a Taranto del 10.09.2015 con il SSS alla Difesa On. Rossi, si tenga presso l’Aula Consigliare del Comune di Taranto, con la partecipazione delle Rappresentanze sindacali dei lavoratori del P.I. e del privato e le OO.SS. degli industriali (che dopo la riunione del 10.08.2015 hanno chiesto anche loro di far parte integrante dell’incontro), oltre che delle Istituzioni locali e regionali e dei parlamentari jonici.

Di seguito è riportato il testo integrale del citato documento sindacale unitario indirizzato al Consiglio comunale di Taranto, che affronta le diverse problematiche relative all’ Arsenale MM di Taranto:In accoglimento della formale richiesta delle Rappresentanze sindacali di convocare una seduta monotematica del Consiglio Comunale con all’OdG la Vertenza Arsenale MM di Taranto, il Sistema Difesa ed il Sistema Imprese di Taranto, in data 10 agosto c.a., si è tenuta una specifica preliminare riunione presso il Palazzo di Città.

Premesso che:
• Nel territorio di Taranto gli insediamenti del Ministero della Difesa hanno, nel tempo, condizionato l’economia assegnandole un ruolo di primo piano nello sviluppo locale, subito dopo l’Ilva;
• Nel territorio jonico sono presenti 3.850 dipendenti civili diretti (di cui 1350 dell’Arsenale MM, 650 di Marinasud, 450 di Maristanav, 420 di Maricommi ecc..) e circa 400 tra personale dell’indotto metalmeccanico e dei servizi (pulizia, manovalanza e mense);
• Il drastico taglio delle risorse economiche nazionali destinate alle manutenzioni delle UU.NN. ed ai servizi, stanno paralizzando l’intera economia del Ministero della Difesa del territorio, mettendo a rischio la sicurezza e l’operatività delle UU.NN..

Tenuto conto:
A) di quanto convenuto nella riunione del Consiglio dei Ministri del 24 dicembre 2014, per l’approvazione del decreto per lo Sviluppo dell’area di Taranto (ex Decreto-Legge 5 gennaio 2015, n. 1 convertito con modificazioni dalla Legge 4 marzo 2015, n. 20) che, fra l’altro, prevede nell’ambito delle “Misure per la riqualificazione dell’area di Taranto”:
• che “…omissis …l’attuazione degli interventi che la riguardano è assicurata e disciplinata da uno specifico Contratto Istituzionale di Sviluppo Taranto e da una unica governance interistituzionale. Il CIS Taranto è sottoscritto da un apposito Tavolo istituzionale permanente per l’Area di Taranto, …omissis….. Il Tavolo ha il compito di coordinare e concertare le azioni in essere e di definire strategie comuni utili allo sviluppo compatibile e sostenibile del territorio. …omissis ……. Il Tavolo assorbe le funzioni di tutti i tavoli tecnici comunque denominati su Taranto istituiti presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e di quelli costituiti presso le amministrazioni centrali, regionali e locali. “
• che “È previsto un progetto di valorizzazione culturale e turistica dell’Arsenale militare marittimo di Taranto, da concordare al Tavolo interistituzionale, su proposta dei Ministri dei beni e delle attività culturali e del turismo e della Difesa. L’Arsenale di Taranto, che occupa un’area di oltre 90 ettari insistente sul demanio dello Stato in uso all’Amministrazione della difesa è, storicamente, un realtà di rilevante importanza sociale, culturale ed economica. Il complesso arsenalizio di Taranto non è dunque solo realtà produttiva, ma un importantissimo patrimonio storico e di archeologia industriale per l’intero Paese, da tutelare e valorizzare, rendendolo fruibile ai cittadini. L’intero progetto è di significativa importanza culturale per il Paese e di notevole interesse turistico, ponendosi anche quale centro di diffusione della cultura del mare. Vengono confermate la prioritaria destinazione ad arsenale del complesso e le prioritarie esigenze operative e logistiche della Marina Militare e viene avanti il Piano di rilancio industriale e produttivo, di risanamento delle officine e delle banchine. “
B) delle conclusioni riportate nella deliberazione n. 22/2014/G della Corte dei Conti nell’adunanza congiunta del 12 dicembre 2014 e relativa relazione trasmesse alle Presidenze del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, alla Presidenza delle Commissioni Bilancio del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, quale organo di coordinamento dell’attività amministrativa, al Ministero della Difesa, al Ministero dell’economia e delle finanze ed all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa spa., con le quali, fra l’altro, ha auspicato:
• un riesame politico istituzionale che confermi la scelta strategica di mantenere tre Arsenali, per rendere la Marina in grado di fronteggiare tutte le esigenze presenti e future di efficienza della flotta;
• lo sblocco del turn over, così da assicurare l’immissione di personale in possesso delle qualifiche tecniche necessarie e più giovane, in grado di acquisire le necessarie competenze prima del pensionamento del personale più esperto;
• il riavvio della formazione, attraverso la riapertura delle scuole allievi operai;
• il reperimento di risorse per finanziare l’attività formativa a carico della Marina, al momento limitata ai soli corsi di sicurezza obbligatori;
• l’accelerazione del processo di adeguamento del patrimonio infrastrutturale, snellendo i processi burocratici che rallentano il piano Brin, potenziando gli Enti che ne hanno la gestione e garantendone la completa attuazione.

Alla luce di quanto esposto, le Rappresentanze sindacali pur considerando positivamente il progetto di valorizzazione culturale e turistica dell’Arsenale militare marittimo di Taranto e della cessione di alcune aree demaniali alla città, ritengono parziale ed insufficiente tale impegno.
Considerata la mission dell’Arsenale MM di Taranto che risponde alle prioritarie esigenze operative e logistiche della Marina Militare, si ritiene opportuno che:
1. Al Tavolo istituzionale permanente per l’Area di Taranto, sia inserita la discussione sulla Vertenza Arsenale MM, sul Sistema Difesa e sul Sistema Imprese di Taranto, con la partecipazione delle Rappresentanze Sindacali del territorio delle varie categorie;
2. Al Tavolo istituzionale permanente per l’Area di Taranto, sia presentato un concreto piano industriale per l’Arsenale della M.M. che confermi il ruolo pubblico dello stesso (il “libro bianco” presentato al Parlamento risulta essere in contraddizione con la riforma dello strumento militare previsto dalla legge 244/2012 e dai decreti attuativi DLvo 7/2014 e DLvo 8/2014), ed in cui siano definite le attività lavorative per i prossimi 10 anni, i tempi e le risorse economiche ed umane che assicurino la capacità di interventi manutentivi e il ricambio generazionale con l’indispensabile passaggio delle competenze, i tempi certi e le risorse economiche per la conclusione del piano Brin, la formazione e l’acquisizione del know-how relativamente alle nuove UU.NN., attraverso la riapertura delle Scuole Allievi Operai e l’istituzione di percorsi di studio specifici nel campo della navalmeccanica e degli apparati della Difesa applicati al naviglio militare con il coinvolgimento delle Istituzioni locali e regionali;
3. Al Tavolo istituzionale permanente per l’Area di Taranto, siano presentate proposte di nuove attività lavorative (ad es. lo smaltimento ecocompatibile del naviglio militare, la partecipazione alle attività di costruzione delle nuove navi, ecc..) interpellando esperti in materia, tenendo conto delle caratteristiche del territorio e della massiccia presenza di personale civile della Difesa, oltre al Settore Impresa che ruota intorno all’Arsenale MM di Taranto, a similitudine di quanto fatto a La Spezia ed a Piombino;
4. Al Tavolo istituzionale permanente per l’Area di Taranto, siano presentate soluzioni concrete che superino i tagli alle spese di esercizio del Ministero della Difesa che ricadono sul regolare funzionamento dei Comandi/Enti e sul sistema degli appalti dell’indotto, fra i quali quello dei servizi di manovalanza, di pulizia e delle mense;
5. La riunione del 10 settembre 2015, tra le OO.SS. territoriali del pubblico impiego, dei servizi e dei metalmeccanici ed il S.S.S. alla Difesa On. Rossi, sia convocata presso il Palazzo di Città, per affrontare tutte le tematiche in questione ed avanzare precise proposte alla presenza delle Istituzioni locali e regionali.

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