«Leggo con piacere dell’incontro di Confindustria con il Comune di Grottaglie, ho sempre apprezzato questa Associazione che comunque fa il possibile per essere accanto alle imprese in crisi.» Lo scrive in una nota il Dott. Francesco Galeone, componente nazionale della Consulta per lo Sviluppo del Mezzogiorno del Centro Democratico
«La mia considerazione – scrive Galeone – è rivolta però al metodo sia delle Associazioni che delle Amministrazioni Locali. La situazione economica è davvero seria i motivi sono molteplici: la globalizzazione , la tassazione al 54 % , la chiusura del credito, un atteggiamento severo da parte dei creditori siano essi Banche che Agenti delle riscossione che fornitori spingendo molti imprenditori al suicidio e che fa si che molti altri cessino la propria attività . Di aprirne nuove non se ne parla proprio. Questo lo scenario ,descritto seppur in maniera sintetica , a fronte del quale non i possono essere iniziate isolate seppur meritevoli.
Apprendo dai giornali che alcune amministrazioni danno incentivi sull’acquisto di zone industriali , altri Sindaci cercano di mantenere basse le aliquote fiscali , associazioni di categoria o di consumatori che in maniera indipendente affrontano questo o quel problema, alcune propongono o costituiscono consorzi.
Divisi e senza un programma non si va da nessuna parte . Ma dove sono finite le Consulte allo sviluppo (che riuniscono tutte le associazioni di categoria ,sindacati e rappresentanti di Consorzi e realtà’ locali) che il mio partito rivendica a Grottaglie da anni ?
Lo sviluppo del territorio – rimarca Galeone – non appartiene al Sindaco o ad una Associazione ma ai cittadini , alle aziende locali che pagano di fatto cara la spazzatura e non hanno incentivi sulle restanti tasse locali . Quante volte il mio partito ha rivendicato la trasparenza del bilancio , una lettura pubblica che spieghi ai cittadini ed alle imprese dove finiscono le loro tasse. La zona industriale di Grottaglie sono anni che sta lì , mai una riunione con gli imprenditori locali per conoscere le loro esigenze ,per rimodulare gli spazi di assegnazione ,per promuovere un consorzio di sviluppo. Non si può immaginare quanti artigiani a Grottaglie continuano a svolgere la loro attività all’interno di locali adiacenti ad abitazioni civili . Artigiani a cui basterebbe un suolo di 250 mq o al max di 500 mq. Invece dopo anni ,alla vigilia delle elezioni ci si ricorda che forse ci sono aree industriali a Grottaglie con lotti sproporzionati rispetto alle esigenze del territorio. Come forse bisognerebbe ricordarsi del centro agricolo che doveva dare sviluppo al settore agricolo e che langue ormai come una sorta di mausoleo alla memoria.
Infine riguardo l’attrazione di imprese , voglio ricordare quanti quattrini dei contribuenti regionali e locali sono stati destinati all Alenia , milioni di euro , circa 18 milioni oltre le infrastrutture realizzate a tempo di record dalle Amministrazioni locali. Ancora oggi gli amministratori elemosinano di poter colloquiare con chi che sia per avere informazioni sul futuro di una struttura che certamente ha caratterizzato il territorio ponendo anche dei limiti insieme alle strutture militari all insediamento di capannoni e alla riapertura dei voli civili .
Diciamocela tutta – conclude Galeone, Alenia vuole altre aree per l’indotto? Che vengano i dirigenti di Alenia e delle sedicenti nuove aziende a mostrare i loro progetti in un consiglio comunale monotematico aperto ai cittadini, dimostrino di essere parte del territorio e di voler dialogare. Non è detto che le maestranze locali non possano essere protagoniste dell’indotto.»