Con una decisione che non ha mancato di suscitare reazioni e qualche polemica, la Magistratura ha posto sotto sequestro l’Altoforno 2 dell’Ilva di Taranto.
Il provvedimento, disposto senza prevedere la facoltà d’uso dell’impianto, segue il tragico incidente in cui ha perso la vita un operaio trentacinquenne, investito da un getto di ghisa incandescente. Nelle scorse ore quindi, i carabinieri del comando provinciale di Taranto congiuntamente a personale SPESAL dell’A.S.L. di Taranto, hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo d’urgenza, senza facoltà d’uso, del reparto afo 2.
Il sequestro è stato disposto in attesa di conoscere le cause del tragico infortunio dell’8 giugno e di quelli, di minore entità, verificatisi nei giorni successivi; alla base del provvedimento l’ipotesi che vi sia stato un malfunzionamento degli apparati di segnalazione di anomalie e che quindi, in assenza delle dovute e adeguate precauzioni, la prosecuzione della attività dell’impianto possa costituire fonte di pericolo di eventi e reati analoghi.