«Quando SEL entrò in alleanza per sostenere un nuovo mandato per Ezio Stefàno, lo fece stringendo un accordo di programma che aveva, a nostro parere, una chiara connotazione ambientalista.» Lo ricorda una nota del Coordinamento del Circolo SEL – Sinistra Italiana , “Pio Latorre” di Taranto.
«Sviluppo di piste ciclabili e rafforzamento dell’offerta per una mobilità pubblica al pari di altre città . Lasciamo perdere – prosegue la nota del Coordinamento ionico di SEL – SI – i motivi per cui non abbiamo più una rappresentanza in seno al consiglio comunale e l’abbandono, ormai da molto tempo, della compagine che sostiene questa giunta. Ormai siamo alla terza inaugurazione di parcheggi (ovviamente a pagamento) nel borgo o nelle vicinanze del centro della città. E’ evidente che quel programma non interessa più a nessuno dei partiti che appoggiano il Sindaco Stefàno.
Quello che vogliamo evidenziare con questo comunicato stampa – prosegue la nota di SEL – SI – è che non si può governare a spese dei cittadini prendendoli per il naso. Se tre anni fa ci fossimo presentati alle elezioni dicendo chiaramente che l’obiettivo della giunta sarebbe stato quellodi incentivare l’intasamento del traffico nella cinta cittadina e l’aumento dei livelli di particelle inquinanti, non crediamo che i cittadini ci avrebbero accordato il sostegno ottenuto.
Sig. Sindaco, ci rivolgiamo a Lei perché sappiamo che possiamo contare sulla sua sensibilità ed onestà intellettuale…. si riappropri di quel programma, lo faccia per il bene dei suoi cittadini, non si fidi di chi vuole rispondere solo alla pancia (ignorante) della città e delle risposte facili. Proceda celermente all’avvio di linee veloci e dirette verso il borgo dai centri di scambio….così come avviene da anni in altre città che non sono inquinate come Taranto. Certo, creerà scontento in qualche categoria di cittadini abituati all’individualismo…. ma non si può governare accontentando tutti .
La classe dirigente – conclude la nota del Coordinamento del Circolo SEL – Sinistra Italiana , “Pio Latorre” di Taranto – deve guardare al futuro e non ai modelli degli anni 50 o 60.»