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«Dal riordino del CRA-INEA nascono dubbi sul futuro della ricerca in agricoltura. Nel nuovo ente perdono centralità la politica agraria e i temi di economia e dunque c’è il rischio di togliere al comparto il sostegno necessario». È l’allarme del senatore Dario Stefàno sui contenuti della bozza di riordino del nuovo ente CREA, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, formulato dal Commissario e dai sub Commissari.

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«Dall’analisi del documento – spiega Stefàno – emergono alcuni aspetti che destano notevole preoccupazione per il futuro della ricerca condotta dal nuovo Ente e per la sua capacità di dare supporto alle pubbliche amministrazioni nazionali e regionali e alle istituzioni comunitarie e internazionali. I temi di economia e di politica agraria perdono ogni centralità e non hanno alcuna evidenza strategica, considerata la scelta di operare lo smembramento in più strutture e centri dell’Ente in completa controtendenza rispetto ai principi di unitarietà e interdisciplinarietà di cui la ricerca è espressione. L’approccio generale utilizzato appare poco duttile e scarsamente adattabile agli scenari futuri nei quali l’agroalimentare dovrà misurarsi. Uno schema poco aperto ai temi di avanguardia della ricerca europea e internazionale quali i beni pubblici, la multifunzionalità, la bioeconomia, la diversificazione dei redditi. Peraltro nel nuovo assetto, mentre si continua a intravedere la traccia delle attività proprie dell’ex CRA e dell’ex INRAN (Istituto della Nutrizione), la riorganizzazione proposta non contempla, ma sembra addirittura escludere, le competenze proprie dell’ex INEA.

Questa è dunque una proposta che allarma – conclude Stefàno – figlia di un percorso lacunoso su diversi aspetti, quali la mancanza di competenze adeguate in campo economico e politico nella struttura commissariale, lo scarso dialogo con le strutture di ricerca e altre carenze nel coinvolgimento degli uffici dirigenziali del Ministero di competenza nella fase di definizione e nella condivisione della missione strategica del nuovo Ente».

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