Il Meetup “Grottaglie a 5 stelle”, in linea con quanto proposto in altri comuni italiani ha formalmente chiesto all’Amministrazione Comunale di Grottaglie, con atto inviato all’indirizzo PEC dell’Ufficio Protocollo in data 11 aprile 2014, di valutare, in virtù delle prerogative di legge conferite alle amministrazioni locali, stante la drammatica situazione sociale, la possibilità di nominare come scrutatori, per le imminenti Elezioni Europee, cittadini che abbiano come requisito ulteriore , oltre a quelli previsti dalla legislazione vigente, la condizione di disoccupazione o inoccupazione. A darne notizia è un comunicato a firma di Gabriele Viola, per il Meetup “Grottaglie a 5 stelle”.
“Un’Amministrazione Pubblica attenta – afferma il comunicato – dovrebbe utilizzare il più possibile gli strumenti di cui dispone per cercare di farsi carico di questi problemi a carattere collettivo: Per realizzare questa semplice proposta, che va solo ed esclusivamente in direzione dei cittadini in difficoltà, il Comune potrebbe pubblicare un avviso pubblico con il quale invita gli iscritti all’albo degli scrutatori a produrre, presso i Centri per l’impiego, documentazione attestante lo Stato di disoccupazione/inoccupazione.
Si chiede inoltre – prosegue il comunicato del Meetup “Grottaglie a 5 stelle” – di dare priorità anche a studenti al di sotto dei 30 anni di età e di garantire la parità di genere assicurando il 50% di donne tra gli scrutatori sorteggiati lasciando alla vecchia politica slogan quali “quote rosa” e “capolista donne” imposte dalle segreterie di partito.
Nel moVimento 5 stelle più del 50% di donne sono in lista alle elezioni europee e sono state scelte tramite libere preferenze espresse dai cittadini, preferenze tanto osteggiate nei fatti proprio dalla vecchia politica.
Attendiamo le decisioni dell’Amministrazione Comunale in merito – conclude il Meetup “Grottaglie a 5 stelle” – e invitiamo tutti gli iscritti all’albo degli scrutatori che si trovino nella condizione di disoccupazione/inoccupazione a fare propria l’istanza e a far valere i propri diritti, quantomeno morali.”