Prevenire e combattere l’HPV (Human papilloma virus), la malattia sessualmente trasmessa più diffusa al mondo, oggi è più semplice, grazie ai programmi di screening, alle campagne di vaccinazione e a cure sempre più efficaci.
Se in passato le patologie collegate all’ infezione da HPV erano considerate solo un problema di natura ginecologica, oggi approcci innovativi dimostrano che si tratta di una problematica multidisciplinare che coinvolge altre figure specialistiche, quali urologo, dermatologo, chirurgo, infettivologo, igienista, pediatra e anatomo patologo.
Le attuali conoscenze e i nuovi spunti di discussione sull’HPV saranno al centro della “due giorni” di formazione dal titolo “Focus multidisciplinare sull’HPV: dallo screening della cervice alle malattie HPV correlate”, organizzati dalla unità operativa dipartimentale Screening cervice uterina della ASL di Bari, diretta dalla dottoressa Chiara Antonia Genco, in qualità di responsabile scientifico e in programma il 23 e il 24 maggio a Bari (presso Villa de Grecis Via delle Murge, 63). Al meeting partecipano personale sanitario, tecnici, manager di tutte le aziende sanitarie pugliesi, docenti universitari e relatori provenienti da alcune regioni del Nord Italia.
Alla giornata inaugurale in programma oggi – dalle 9 alle 18 – intervengono: il direttore generale facente funzioni della ASL di Bari, Luigi Fruscio, il direttore sanitario Luigi Rossi e il direttore del Dipartimento di prevenzione, Fulvio Longo.
“Numerosi approcci innovativi – spiega la dottoressa Genco – hanno creato i presupposti per ridurre il tasso dei tumori HPV correlati, pertanto è fondamentale sfruttare tali opportunità al fine di ridurne l’incidenza globale. Obiettivo del focus è quello di confrontarsi sulle attuali conoscenze fornendo nuovi spunti di discussione attraverso un percorso multidisciplinare che pone al centro le persone con infezione da HPV. Partendo dallo screening del Cervico carcinoma per giungere alle patologie HPV correlate, si analizzeranno la gestione e i nuovi temi emergenti”.
Lo screening della cervice uterina è offerto gratuitamente dalla ASL e varia con l’età. Le donne tra 25 e 30 anni eseguono un Pap test ogni 3 anni, quelle fra 31 e 64 anni l’HPV-DNA test ogni 5 anni. Entrambi riducono di circa il 90 per cento l’incidenza dei tumori cervicali. Se l’Hpv test è negativo, si ripete dopo 5 anni, se invece è positivo, si esegue PAP test che individua le lesioni. In caso di positività del PAP test si procede all’esame di secondo livello, la colposcopia, mentre se è negativo si rifà il richiamo a distanza di un anno.
La causa di anomalie o alterazioni nella cervice uterina è il Papilloma virus umano (hpv). Sebbene la maggior parte delle infezioni da HPV guarisca spontaneamente, alcune possono progredire verso tumori se non individuate e trattate. Il tumore del collo dell’utero ogni anno in Italia colpisce 2.400 donne.
La vaccinazione è l’arma più efficace per prevenire il papilloma virus sia per uomini che per donne e lo screening oncologico è la strategia migliore per la diagnosi precoce. Hanno diritto al vaccino gratuitamente: ragazzi e ragazze fino a 14 anni compiuti, donne nate dal 1989 e uomini nati dal 1996 che non hanno ricevuto o completato il ciclo vaccinale, persone con comportamenti a rischio, persone con particolari condizioni cliniche.
L’adesione nelle strutture della ASL di Bari da parte delle donne di età compresa fra i 25 e i 64 anni, per la prevenzione del tumore all’utero, è cresciuta fino a raggiungere la media nazionale che è del 40%. Altrettanto importante è stato nel 2023 il dato della estensione arrivata al 102,3%, con 113.835 inviti generati (erano 106.304 nel 2022) e 41.592 esami effettuati (erano 39.773 nel 2022). Sono state effettuate 3.583 colposcopie, come esami di approfondimento. L’attività di prevenzione ha permesso di individuare e trattare 302 lesioni neoplastiche e preneoplastiche, rispetto alle 200 diagnosticate nel 2022.
L’organizzazione dello Screening prevede la presa in carico gratuita della donna in tutti gli step. Il primo accesso si effettua dal consultorio di appartenenza, se necessita di approfondimento, la donna viene inviata ad uno degli ambulatori ASL di colposcopia dove potrà anche effettuare eventuali trattamenti. La donna viene accompagnata in tutto il percorso e nel follow up fino alla risoluzione in maniera completamente gratuita.