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Nuovi e minuziosi studi sulle origini di Taranto. Grande fermento in questi giorni per l’apertura al pubblico di una straordinaria zona archeologica a Saturo, proprio lì dove approdarono i popoli del Mediterraneo: dai Micenei ai Parteni che fondarono l’antica Taras.

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Oltre il Parco Archeologico (che continua a registrare importanti numeri in termini di visitatori), l’offerta turistica si arricchisce dell’area storica della Masseria Galeota, dove sono in corso ricognizioni e studi di archivio. Non solo studio, ma anche un itinerario turistico mirato, che va ad ampliare l’offerta- già ricchissima- del Parco.
Si tratta di un territorio mai studiato, che ricade nel comune di Leporano e si trova praticamente a ridosso del Parco- commenta con entusiasmo l’archeologa Patrizia Guastella della cooperativa Polisviluppo- in sostanza stiamo restituendo alla fruizione pubblica una nuova area. Registriamo grande entusiasmo per quello che sta accadendo anche tra i colleghi del settore, che ci hanno fatto visita esprimendo tutto il loro stupore per l’area così suggestiva e assolutamente sconosciuta. Per noi è d’obbligo ringraziare pubblicamente la Masseria Galeota, nella persona del proprietario Enzo Papa, che ha sposato subito questa operazione di recupero scientifico, studio e valorizzazione. La zona è stata sempre fruibile, ma mai apprezzata per la sua importanza in termini storico-archeologici. Inoltre, in qualità di operatori da anni impegnati nel settore, abbiamo particolarmente apprezzato l’entusiasmo di Enzo Papa, che sta mettendo a disposizione anche risorse economiche proprie. Un fatto assolutamente insolito- commenta ancora Guastella- dal momento che, in genere, i privati che posseggono aree archeologiche tendono più a nasconderle che valorizzarle”.

L’area sorge nella masseria Galeota, vicina al famoso Santuario della Sorgente di Saturo che, purtroppo, è ancora preso di mira dai tombaroli, che continuano a trafugare reperti dal valore inestimabile. 13 in tutto le postazioni previste per la visita, tra grotte, cavità, tomba, vasca di raccolta, sorgente e l’antica masseria del ’700. “Abbiamo immaginato un percorso guidato- spiega l’archeologo Gianluca Guastella- tra culti in grotta, mito, storia e archeologia, una vera e propria visita guidata diffusa ai beni storico archeologici del territorio di Saturo, dalla sorgente sacra al promontorio. Al termine, sarà anche possibile visitare il Parco con l’annesso villaggio dell’Età del Bronzo, il Santuario Greco, la Villa Romana Imperiale e la Torre Costiera”.

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