“Non ho mai registrato, in tanti anni, la convocazione del Consiglio Comunale nella giornata di sabato o addirittura domenica. L’Amministrazione D’Alò sta davvero attuando il cambiamento, ma in direzione di un baratro senza verso. Siamo davvero caduti dalla padella alla brace”, si legge in un commento diffuso da Michele Santoro.
“Come si può discutere di importanti temi come l’approvazione del Regolamento relativo alle ingiunzioni di pagamento, le note della Corte dei Conti sui rendiconti passati e il riconoscimento di debiti fuori bilancio di sabato pomeriggio alle 15 o addirittura nella mattina della domenica, come in prima battuta era stato proposto dal Presidente del Consiglio? Quali urgenze ci sono per convocare il Consiglio di sabato o domenica?
L’adunanza si poteva tenere benissimo la mattina del 30 gennaio, se proprio bisognava fare questa convocazione entro gennaio. Ma poi… ridursi alle ultime ore disponibili per discutere di queste importanti situazioni è grottesco, figlio di una politica priva di esperienza, programmazione e istituzionalità”, si interroga il consigliere comunale di COR.
“Programmare e far svolgere le adunanze fuori dai normali giorni feriali è un aggravio importante per le casse comunali. Significa utilizzare risorse economiche extra per la spesa del Personale, che sia di sabato che di domenica, non lavora”, conclude Santoro.