“Santa Lucia, smanca la notti e ccresci la tìa. Si vot’a lla rinchjna, e cresci nu rancu ti jaddina”. Letteralmente la traduzione in italiano è la seguente: Santa Lucia, si accorcia la notte e cresce il giorno. Si volge verso la china e fa quanto un passo di gallina.
Nella tradizione popolare si pensa infatti che il 13 dicembre, giorno di Santa Lucia sia il giorno più corto dell’anno. Sappiamo che non è del tutto vero in quanto il giorno più corto dell’ anno, inteso come rapporto tra luce ed oscurità, è il 21 dicembre che coincide con il solstizio d’inverno. Però se andiamo ad analizzare effettivamente quella che è l’ora al tramonto ci accorgiamo che il 13 il sole tramonta prima di qualsiasi altro giorno dell’ anno.
Dal 14 al 21 dicembre seppure nel computo totale i giorni siano più corti in quanto il sole sorge sempre più tardi, ci accorgiamo come in effetti tramonti impercettibilmente sempre più in ritardo. Si allunga di pochissimo e lentamente proprio come un passo di gallina. Quindi a partire da domani state certi che il sole tramonterà sempre più tardi.
Santa Lucia per Grottaglie ha sempre assunto un significato particolare. Oltre che essere una data particolare per il calendario in quanto costituisce lo “spartiacque” fra “li mise alla smerza” e quelli “alla tretta”, il giorno di Santa Lucia fin dai tempi passati ha assunto caratteristiche molto particolari.
Un tempo proprio nella piccola Piazza dedicata alla martire di Siracusa situata nel centro storico di Grottaglie, bbasciu a Santa Lucia, la sera del 13 dicembre veniva acceso un piccolo falò, la foc’ra ti Santa Lucia, molto più piccola della pira di San Ciro, costituita per lo più da “vinchie, zippe e saramiente” cioè da legna più leggera rispetto a quella , li lione, della pira del 31 gennaio.
Quindi ripensando ai tempi di allora ci può venire alla mente come la gente uscita dalla chiesetta di Santa Lucia, situata proprio di fronte, si avvicinava alla foc’ra e si scarfava le mani gelate dai primi freddi dell’ inverno.
Da alcuni anni è stata ripresa questa bella tradizione ed anche noi abbiamo potuto rivivere quelle stesse sensazioni scarfandoci le mani alla foc’ra gustandoci qualche bella pettola calda in una postazione allestita proprio lì accanto. Inoltre abbiamo potuto rivedere dopo anni l’interno della chiesetta rimasta chiusa per molto tempo. Si tratta di una piccola chiesa di costruzione relativamente recente.
L’ inizio della sua costruzione risale al 1924 grazie all’ impegno di don Vito Traversa e di numerosi cittadini che si impegnarono a raccogliere i fondi. E’ interessante notare che l’ immagine della Santa dipinta proprio sul portone principale fu opera del famosissimo artista grottagliese Emanuele De Giorgio. L’affresco risale alla metà degli anni ’40 e fu commissionato all’artista dallo stesso don Vito Traversa.
Inoltre ancora oggi come allora alcuni giorni prima del 13 dicembre viene fatta la traslazione della statua della Santa dalla chiesetta di Santa Lucia alla chiesa Matrice per poi ricollocarla dopo una piccola processione che ha luogo proprio il giorno di Santa Lucia nuovamente nella chiesetta. I festeggiamenti della Santa protettrice degli occhi si svolgono praticamente in tutta Italia da nord a sud e non solo.
Molto particolare è la festa in onore di Santa Lucia in Svezia dove la mattina del 13 dicembre le figlie maggiori di ogni famiglia si vestono completamente di bianco con la testa ornata di una corona con sette candele accese per illuminare il buio.