Sanitaservice Puglia, l’USB proclama una giornata di sciopero per il 31 maggio.
“E’ un anno che non riusciamo ad avere un incontro con la Regione Puglia e con il Governatore Emiliano – spiega Gianni Palazzo USB lavoro privato -, nonostante abbiamo inoltrato una serie di richieste. L’ultima risale al 3 maggio scorso, quando, a seguito di un articolo stampa in cui si annunciava la fine delle società in house e in cui si leggeva che Sanitaservice sarebbe diventata unica in Puglia (e non una per ogni ASL come accade ora), con l’esternalizzazione di alcuni servizi, abbiamo fatto richiesta, ancora una volta, di poter sedere ad un tavolo di confronto con Emiliano e con il capo del dipartimento di Sanità regionale Ruscitti. Ancora una volta abbiamo ricevuto solo silenzio”.
Diversi i temi ancora in ballo e su cui USB chiede una risoluzione immediata. “I lavoratori di Taranto e Lecce attendono ancora il passaggio a full time – va avanti Palazzo-. La preoccupazione che le notizie uscite sui giornali siano vere, aumenta di giorno in giorno e d’altronde, la proroga a Lecce fino al 31 dicembre, in luogo dei sei anni, conferma tutti i nostri timori. Ma perché un’agenzia unica non viene vista di buon grado? Vuol dire un nuovo statuto e una nuova legge e quindi un’esposizione maggiore ad esposti delle ditte esterne – spiega ancora il delegato USB – e quindi al preludio di un’esternalizzazione, a cui noi ci opponiamo con forza da sempre. Per motivare queste decisioni è stato fatto riferimento alla sentenza del TAR in cui si bocciavano gli affidamenti diretti. Una sentenza superata dal decreto legislativo 175 del 19 agosto 2016 articolo 4 comma 2 lettera d che sancisce che i servizi della pubblica amministrazione possono essere affidati alle società in house”.
“La richiesta quindi è quella che venga la più presto convocato un tavolo per definire i diritti dei lavoratori. Anche di quelli dei servizi di ristorazione – spiega Francesco Rizzo, coordinatore provinciale USB Taranto – per cui abbiamo richiesto un incontro, che ancora non ci è stato concesso. Sui lavoratori dei centri di cottura non ci accontentiamo delle risposte di Ruscitti, perché vanno date le dovute garanzie e porre le basi per una futura internalizzazione dei lavoratori stessi.
Rizzo si rivolge direttamente al governatore Emiliano e gli formula un invito a scegliere quale rapporto vuole avere nei confronti di USB: “Per noi si tratta di democrazia: o imparano a rispettarci o le nostre risposte saranno durissime con gli scioperi”, conclude Rizzo.
Intanto, in attesa di un riscontro, l’USB proclama per il 31 maggio uno sciopero e la manifestazione a Bari presso la Giunta regionale.