«Chi avrà la responsabilità dei danni ambientali che continua a provocare l’Ilva dopo il decreto del governo Renzi che di fatto ha concesso l’immunità ai nuovi amministratori?» E’ quanto chiedono gli europarlamentari del Movimento 5 Stelle alla Commissione europea.
In un’interrogazione prioritaria inviata al commissario Ue all’Ambiente, Karmenu Vella, gli eurodeputati Rosa D’Amato, Isabella Adinolfi, Laura Agea, Daniela Aiuto, Tiziana Beghin, Fabio Massimo Castaldo, Ignazio Corrao, Eleonora Evi, Marco Valli e Marco Zanni chiedono che «si faccia luce sulle mille ombre del decreto “Salva Ilva”.»
«Un decreto – afferma l’europarlamentare tarantina Rosa D’Amato – che, secondo quanto denunciato nell’interrogazione, “autorizza la realizzazione di discariche senza rispettare la direttiva 1999/31/CE e rinvia l’applicazione della direttiva sulle emissioni industriali”, alla quale l’Ilva si sarebbe dovuta adeguare ben 5 anni fa.
Senza dimenticare l’ulteriore proroga al piano ambientale sull’Ilva su cui la Commissione Ue aveva chiesto invece un’accelerazione”.
Nell’interrogazione, si chiede anche di valutare se il “Salva Ilva” non prefigura violazioni delle norme Ue sugli aiuti di Stato.
Il sospetto – aggiunge la D’Amato – è che questo decreto sia solo il tentativo del governo di gettare fumo negli occhi ai cittadini tarantini e pugliesi in vista delle elezioni regionali. Di fatto Renzi sa bene che il suo piano sull’Ilva è fuorilegge e che non porterà a nulla. Io aggiungo che il suo decreto è un nuovo schiaffo all’ambiente e alla salute dei tarantini.
In sostanza – conclude la D’Amato, siamo di fronte a un piano criminale, calibrato da Renzi per garantirsi un po’ di consenso alle urne e destinato a provocare nuovi danni a Taranto, senza alcun effetto su occupazione e sviluppo».