Un contenitore che custodiva la reliquia del cranio di Sant’Egidio è stato rubato la notte scorsa dalla chiesa di San Pasquale Bylon in pieno centro a Taranto. I malviventi hanno rotto una teca in vetro prendendosi la reliquia.
E’ stato il parroco ad accorgersi del furto sacrilego, questa mattina, ed ha subito allertato i carabinieri. Proprio ieri sera si era svolta una veglia di preghiera.
Sant’Egidio è patrono, insieme a San Cataldo, della città di Taranto e la Chiesa è una delle mete del pellegrinaggio dei Perdune in città nuova durante la Settimana Santa.
Al tempo della costruzione del convento, gli Alcantarini dovettero superare numerosi ostacoli per la sua realizzazione, sia da parte del vicino conventoSant’Antonio dei Frati Minori Riformati e dei Carmelitani del convento del Carmine, sia da parte del Clero Diocesano. Ma il 31 maggio 1736 il sindaco Giovanni Delli Ponti e alcuni eletti tarentini si impegnarono col Provinciale Padre Bernardo della Concezione alla fondazione della casa religiosa. La realizzazione e costruzione dell’intero stabile la si deve ad un frate non sacerdote, Fra Serafino Carrozzini della Concezione da Soleto, che, col suo carisma, riuscì ad ottenere da Carlo III di Borbone e dalla Regina Maria Amalia di Sassonia, nel 1747, il decreto per la fondazione del convento, un sussidio di centottanta ducati per la fraternità alcantarina e il consenso di papa Benedetto XIV. Il convento ottenne dai reali borbonici ,che provvidero anche con elargizioni personali donando al convento una ricca dote (oggi esposta nel museo-sacello), il titolo di “Reale Convento”.
Nel 1748 arrivarono i primi Alcantarini che, provvisoriamente, alloggiarono nei pressi della chiesa di San Michele in città vecchia,durante questo periodo i frati comunque curarono il giardino del erigendo convento e il postulante Francesco Antonio Pontillo (Sant’Egidio da Taranto) lavorava come giardinere nei terreni di proprietà degli alcantarini. Il 2 giugno dello stesso anno si pose la prima pietra e il 18 giugno 1749 fu donato un terreno di circa 3200 m² adiacente al convento per l’ampliamento del giardino conventuale. I lavori di costruzione del convento terminarono nel 1761 e lo stesso anno il convento fu dichiarato guardiania con Padre Serafino dell’Immacolata. La chiesa, invece, fu terminata nel 1794. Il convento e la chiesa divennero successivamente un centro di studio e di cultura rilevante del salento non solo per quanto riguarda la teologia ma anche per le scienze umane, infatti i frati alcantarini dediti allo studio diedero vita a una fornitissima biblioteca che tutt’oggi esiste.
Col la soppressione risorgimentale, precisamente nel 1865, il convento fu tolto ai frati e destinato prima come casa circondariale e poi venduto al comune che lo adibì a museo nazionale. Il giardino, invece, fu venduto all’asta, prima al comune e poi alla Marina Militare, per la costruzione della base navale. Solo la chiesa resistì alla soppressione risorgimentale grazie alla caparbietà dei frati, i quali, senza risorse economiche fisse, si sistemarono come dimora provvisoria in alcuni locali nel retro della sacrestia. Nel 1881 Padre Giuseppe di S.Filomena da Capurso, acquistò dal comune parte del vecchio terreno dei frati per edificarci quello che sarà l’attuale convento. Nel 1959 il convento ottenero dal comune di taranto la Casa Natale di Sant’Egidio in città vecchia
Oggi la chiesa è officiata dai frati minori ed è il principale santuario per il culto a Sant’Egidio da Taranto.
Aggiornamento di venerdì 21 marzo 2014, ore 23,30: La teca contenente la reliquia è stata restituita a mons. Filippo Santoro da un uomo che ha affermato di averla ricevuta da una terza persona.